Recensione: Somewhere

Di Andrea Bacigalupo - 27 Novembre 2021 - 22:17
Somewhere
Band: Thola
Etichetta: Art Gates Records
Genere: Power  Speed 
Anno: 2021
Nazione:
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68

Somewhere’ è il terzo album degli svizzeri Thola, disponibile dal 5 novembre 2021 tramite Art Gates Records.

Nata nel 2016 da un’idea del chitarrista Rolf ‘Rodo’ Studer, la band cerca di mettersi in luce unendo alla velocità le parti meno estreme del Thrash e del Power Metal.

Dal primo assumono le sferzate ritmiche, senza esagerare nei serraggi. Diciamo che sono essenzialmente delle sfumature forti, utilizzate per incrementare l’incisività ed il pestaggio sonoro e che derivano più dal Groove anni ’90 che non dal classico Thrash Old School.

Dal secondo prendono il modo di cantare, espressivo ed epico, una continua narrazione di un’avventura o di un sogno, senza però ricorrere a toni altissimi che predominano su tutto (sarà che Thomi non è biondo come la maggior parte dei singers Power Metal).

Senza rinunciare alla velocità, i Thola danno importanza, soprattutto, alla melodia ed all’armonia, unendo e bilanciando gli strumenti in modo sofisticato, affiancando suoni corposi e densi, ottenuti affidandosi anche ad orchestrazioni riempitive, ad altri più taglienti e ficcanti.

E’ un qualcosa che fanno in tanti, le influenze si sentono (al sottoscritto vengono in mente gli Avantasia senza i mega cori ed i nostri Be The Wolf), ma le abilità dei musicisti sono tali da ottenere comunque un sound intrigante e che si pone oltre la media.

Un bel lavoro che si evidenzia, soprattutto, nella Title Track che apre l’album e che è un sunto di quanto sopra descritto, unendo strofe abrasive a refrain epici, nella successiva ‘March Of The Lost Generation’, animata da una forte andatura Groove Metal, nella spedita ‘P.A.R.A.S.I.T.E’ e nella più cadenzata ‘Wish You Well’.

Cala un po’ l’attenzione durante i brani che virano al progressive: le tastiere elettroniche smorzano ‘Storm’ mentre ‘X-Treme’ risulta dispersiva.

Conclude ‘Where Is My God’, un tempo medio molto scuro e pesante che esce dagli schemi dell’album aggiungendo interesse verso questa band di ottimo talento.

Somewhere’ non è perfetto ed a volte risulta anche un po’ tanto controllato e non rappresenta, di certo, una vera novità.

E’ però valida l’idea di non ricorrere a facili estremismi per raccogliere adesioni un po’ da tutti, cercando, piuttosto, di creare un qualcosa di proprio e distintivo. C’è ancora del lavoro da fare, ma la band ha dimostrato di avere i numeri per farlo ed è posta sulla strada giusta. Aspettiamo.

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