Recensione: Somewhere In The Circle

Di Francesco Sgrò - 15 Febbraio 2013 - 0:00
Somewhere In The Circle
Band: Helker
Etichetta:
Genere:
Anno: 2013
Nazione:
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77

Con l’avvento del nuovo anno tornano alla ribalta gli argentini Helker, che salutano il 2013 con la pubblicazione del quarto lavoro in studio intitolato “Somewhere In The Circle“, nuovo album prodotto dalla sapiente mano di Matt Sinner, celebre frontman della band omonima e fondatore dei Primal Fear.

Il sound degli Helker si assesta su di un Heavy Metal violento ed elegante, che tutto deve alla straordinaria voce del singer Diego Valdez – noto soprattutto per essere stato il cantante dei connazionali Skiltron – in possesso di una timbrica che può fortemente richiamare (a parere di chi scrive) quella del mitico ed indimenticato Ronnie James Dio.
Il lavoro di Valdez con questo quintetto argentino, si discosta radicalmente da quanto presentato dal cantante con gli Skiltron, band dedita ad un Power Folk Metal davvero interessante.
Come già puntualizzato in apertura, “Somewhere In The Circle“ è un compendio di sano Heavy Metal roccioso e melodico, dominato da Riff di chitarra ipnotici e da una sezione ritmica precisa e affilata.

Tutte queste caratteristiche sono magistralmente esplicate nell’ottima opener “Modern Roman Circus“, brano incentrato su velocità sostenute in cui le chitarre si divertono ad allestire una serie di riff feroci e taglienti.
La successiva “Just Be Yourself“, non tradisce le aspettative, rivelandosi un ottimo pezzo cupo e melodico allo stesso tempo, impreziosito da un coro assolutamente riuscito.
Subito dopo, prosegue l’opera di devastazione degli argentini con la rasoiata di “No Chance To Be Reborn“, che in ogni caso mantiene un gusto melodico notevole arricchendosi di un’altra ottima prova del vocalist.
Con la seguente “Begging For Forgiveness“, i nostri si adagiano su velocità relativamente più cadenzate e massicce, per una canzone dalla melodia semplice ed entusiasmante, mentre a concludere il tutto è un Guitar Solo di ottima fattura.

Ottima anche la successiva e violenta “Wake Up“, interessante nell’alternare ottimi riff granitici ad aperture acustiche oscure e coinvolgenti.
“At The End Of The Journey“, è un’altra sfuriata Heavy dominata completamente dalla voce del singer, bravissimo nel donare ad ogni traccia una vena energica che contribuisce a rendere l’opera molto dinamica.
Con la seguente “Ghosts From The Past“, il gruppo torna a mescolare sapientemente riff chitarristici corposi a momenti elettro acustici oscuri di assoluto valore.

Notevole risulta essere anche il trittico seguente,composto dalla violenta “Still Alive“, seguita dalla cadenzata e struggente “Flying“ e infine dalla veloce “Inside Of Me“, un brano che sembra tingere i toni dell’album di un power metal sostenuto.

Il finale dell’album viene invece affidato all’orecchiabile “Dreams“ , brano incentrato su di un refrain facilmente memorizzabile e una struttura molto semplice, tutte qualità indubbiamente fondamentali per la riuscita di una buona canzone di questo genere.

Un buon lavoro…

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Tracklist:

01. Modern Roman Circus
02. Just By Yourself
03. No Chance To Be Reborn
04. Begging For Forgiveness
05. Wake Up
06. At The End Of The Journey
07. Ghosts From The Past
08. Still Alive
09. Flying
10. Inside Of Me
11. Dreams

Line Up:

Diego Valdez – Voce
Christian Abarca – Basso
Mariano Ríos – Chitarre
Leo Aristu – Chitarre
Hernán Coronel – Batteria
 

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