Recensione: Songs Of Torment – Songs Of Joy

Di Angelo D'Acunto - 23 Dicembre 2008 - 0:00
Songs Of Torment – Songs Of Joy
Band: Leif Edling
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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75

Dopo aver gettato le basi per la nascita di un genere come il doom metal
classico, dopo aver affrontato a testa alta lunghe situazioni di crisi che avevano
messo in dubbio il futuro dei Candlemass, periodi nei quali ha avuto il coraggio
di sperimentare e ridefinire un sound che era ormai diventato un vero e proprio
marchio di fabbrica, per poi tornare alle origini riconquistando il meritato
posto nell’olimpo degli Dei del metal mondiale, Leif Edling, mastermind
indiscusso della storica formazione svedese, esordisce sul mercato discografico
con il suo primo lavoro in qualità di solista, Songs Of Torment – Songs Of Joy.

Quello che ci troviamo di fronte per l’occasione è un Leif Edling atipico,
sopratutto per
chi è abituato allo stile proposto con la band madre, ma neppure così tanto
sconosciuto alle orecchie di chi ha seguito i diversi progetti paralleli portati
avanti dal bassista svedese nel corso degli anni. Quello di Leif, in
questo caso, è un ritorno alle sperimentazioni che avevano fatto la fortuna di
progetti come Abstrakt Algebra e Krux, anche se stavolta c’è un’ulteriore
evoluzione per quanto riguarda il sound proposto: vengono abbandonati quasi
completamente gli stilemi classici del genere, per lasciare spazio ad un doom metal
minimalista, fatto di suoni al limite dell’ossessivo e ritmiche lente e soffocanti. Per l’occasione, come era già successo ai tempi del primo demo dei
Candlemass, il bassista svedese ritorna ad occuparsi delle parti vocali,
qui caratterizzate da un recitato cupo ed ossessivo che ben si amalgama con il
livello atmosferico proposto all’interno delle tracce.
Otto sono i brani a disposizione all’interno del disco, per un minutaggio
complessivo che supera di poco i quaranta minuti di durata. Le composizioni
ruotano tutte attorno all’ottimo lavoro dell’eclettico Carl Westholm (Abstrakt
Algebra
, Krux, Candlemass e Jupiter Society), il quale
si destreggia sapientemente con inserti di tastiera ora più cupi con tanto di
suoni di organo, ora psichedelici, spaziali e dal netto sapore futuristico. In
una tracklist piuttosto omogenea, dove non sono previste accelerazioni
improvvise che possano in qualche modo smorzare la lenta e dolorosa marcia,
spiccano su tutte i maestosi arrangiamenti della tenebrosa Angelic ‘Til I Die,
caratterizzata sopratutto da quel senso d’inquietudine che scaturisce fuori
dagli accompagnamenti di organo e dalle ritmiche di chitarra sempre cupe e
ossessive. Tematiche di orrore, depressione e disperazione continuano a prendere
il possesso anche della successiva On The Edge Of Time, brano dove
a mettersi in risalto vi è nuovamente lo splendido operato di Westholm,
questa volta a ricreare atmosfere più spaziali, come all’interno di un viaggio
interplanetario, ma che restano comunque fisse su sentieri oscuri e drammatici.
A calare di poco la tensione ci pensa il breve e anche abbastanza inutile
interludio di Butterfly; traccia composta da un riff di basso che
introduce i rituali allucinogeni di My Black Birthday. Il finale è
dedicato ai nove minuti di Nautilus, brano interamente strumentale
dedicato a Jules Verne, che aggiunge ben poco a quel clima di ossessività
e di inquietudine ricreatosi con i pezzi precedenti, ma che risulta comunque
essere decisamente affascinante e di buon livello qualitativo.

Rimane veramente ben poco da aggiungere riguardo alla descrizione di un’opera
così impegnativa e difficile da digerire ai primi ascolti, ma che riuscirà
sicuramente a catturare l’attenzione di tutti i seguaci del genere in questione.
Songs Of Torment – Songs Of Joy, nonostante la pesantezza e
l’ossessività delle tracce racchiuse al suo interno, non farà altro che
confermare quella che è la genialità compositiva di Leif Edling, il quale
ci delizia con un’ottima colonna sonora per le lunghe e gelide notti invernali,
da ascoltare in attesa dell’arrivo di un nuovo capitolo targato Candlemass.

Angelo ‘KK’ D’Acunto

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Tracklist:

01 The Scar
02 It Is Not There
03 Angelic ‘Til I Die
04 On The Edge Of Time
05 Butterfly
06 My Black Birthday
07 Space Killer
08 Nautilus

Line Up:

Leif Edling: bass, guitars, vocals
Carl Westholm: keyboards
Björn Eriksson: guitars
Chris Laney: guitars
Lars Sköld: drums

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