Recensione: Sonic Boom

Di Lorenzo Bacega - 3 Ottobre 2009 - 0:00
Sonic Boom
Band: Kiss
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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80

 

Undici anni di attesa, tanto è il tempo passato dall’ultimo studio album dei Kiss, quel Psycho Circus risalente al 1998 e figlio della reunion con la formazione originale di due anni prima. Da lì in poi il nulla, per lo meno in termini di full length ufficiali: un periodo costellato da drastici cambi di line up (con l’allontanamento prima di Ace Frehley e poi di Peter Criss), da una continua attività live (che per lungo tempo non toccherà il suolo europeo), e da cofanetti più o meno interessanti contenenti materiale degli anni d’oro della band. A raffreddare (definitivamente?) gli entusiasmi del pubblico circa l’idea di un futuro nuovo disco ci pensano le dichiarazioni rilasciate da Gene Simmons, che punta più di una volta il dito contro il file sharing, contro la pirateria informatica e contro la mancanza di tutela per quanto concerne l’industria discografica: perchè continuare a pubblicare dischi se questi sono inevitabilmente destinati a finire su internet gratuitamente, addirittura prima della data di uscita? Improvvisamente nel novembre del 2008 arriva però la svolta, giunta per bocca dello stesso Gene Simmons: il gruppo è impegnato nella stesura di alcuni pezzi che andranno a finire su un nuovo disco di inediti, programmato per il 2009 e prodotto direttamente da Paul Stanley. Tutto il resto ormai è storia recente. Dopo una lavorazione durata quasi un anno vede finalmente la luce questo Sonic Boom, diciannovesimo studio album della famosa rock band americana, pubblicato nel mese di ottobre del 2009 dalla Roadrunner Records.

Tante erano le perplessità legate a questo Sonic Boom: undici anni di stop sono davvero tanti, anche per un gruppo che in oltre trentacinque anni di carriera ha dato alle stampe dischi leggendari, e che non ha più bisogno di dimostrare nulla né ai propri fan, né all’industria musicale in generale. A scaldare ulteriormente le aspettative di un pubblico già in ebollizione ci ha pensato poi Gene Simmons lo scorso settembre, dichiarando a proposito del nuovo full length che “questo è forse il nostro disco migliore dai tempi di Destroyer, una via di mezzo tra Rock n’Roll Over e Love Gun”. Paragoni decisamente illustri quelli tirati in ballo dal cantante/bassista del gruppo. Era grande allora la paura di ritrovarsi davanti a delle semplici dichiarazioni di circostanza (come spesso succede per le uscite musicali di un certo livello) e a un lavoro nel complesso poco ispirato, forzato, e pubblicato da una band che non ha musicalmente più nulla da dire al mondo. Ma si sa, tali previsioni possono essere anche completamente sbagliate, come fortunatamente in questo caso. Certo, chi si aspettava un album innovativo, moderno e al passo coi tempi resterà deluso: questo nuovo lavoro rimane infatti ancorato a un hard rock piuttosto arioso e di grande impatto, a metà tra anni settanta e ottanta, sempre in piena tradizione Kiss. Niente di nuovo sotto al sole quindi, ma era proprio questo che i fedeli della band volevano. L’unica novità vera e propria riguarda la line-up, che ora presenta Eric Singer alla batteria (per lui si tratta di un ritorno) e Tommy Thayer alla chitarra: e bisogna ammettere che i due se la cavano egregiamente, autori di una prova ottima e convincente sia strumentalmente (davvero molto organico il primo, eccezionale, specialmente in fase di assolo, il secondo), che dietro al microfono (entrambi cantano una canzone, cavandosela estremamente bene).

Undici sono le tracce che compongono questo Sonic Boom per un minutaggio complessivo che non supera i tre quarti d’ora di durata. Brani assolutamente solidi e organici quelli presenti in questo disco, decisamente avvincenti e che si attestano su livelli qualitativi molto alti. A convincere pianamente qui è l’album nella sua interezza, dal momento che per tutta la durata della tracklist è difficile trovare un vero e proprio filler o una clamorosa caduta di tono. La band dal canto suo si rivela davvero in forma, con Paul Stanley e Gene Simmons in stato di grazia e con Tommy Thayer e Eric Singer a svolgere più che egregiamente la loro parte. Ad aprire le danze tocca a Modern Day Delilah, brano piuttosto compatto e coinvolgente, decisamente catchy e dal sapore prettamente settantiano, che si segnala come uno degli episodi meglio riusciti del disco. Molto interessante anche la successiva Russian Roulette, magnificamente interpretata da Gene Simmons alla voce, mentre la seguente Never Enough, pezzo decisamente immediato e orecchiabile, dimostra di avere tutte le carte in regola per poter diventare un singolo potenzialmente di successo. Sicuramente tra gli highlights del disco possiamo annoverare anche Stand, canzone cantata in coppia dal duo Stanley/Simmons con un refrain particolarmente ad ampio respiro, oppure All for the Glory, unico pezzo del disco che vede Eric Singer impegnato al microfono (in maniera assolutamente esemplare per giunta), che si segnala, oltre che per le melodie particolarmente azzeccate, anche per un assolo straordinario da parte di Tommy Thayer. Come non citare inoltre When Lightning Strikes, traccia abbastanza canonica dall’incedere quasi in stile Ac/Dc che vede un’ottima prestazione vocale dello stesso Thayer, mentre la conclusiva Say Yeah, magistralmente cantata da Paul Stanley, farà sicuramente un figurone durante gli spettacoli dal vivo, grazie soprattutto a delle ritmiche decisamente energiche e a continui cori che vengono intonati per tutta la durata del brano.

Quindi che altro possiamo aggiungere? Forse non ci troviamo davanti a un capolavoro (e molto probabilmente nemmeno al migliore disco dai tempi di Destroyer), ma comunque questo Sonic Boom si dimostra essere un’uscita assolutamente interessante, molto compatta, decisamente ben suonata e mai banale. Oltre trentacinque anni sono passati dalla nascita del gruppo e ancora i Kiss dimostrano di saperci fare dannatamente bene, con un’ottima prova corale e senza nessun calo di sorta all’interno della tracklist. Che questa uscita possa spianare la strada a una nuova fase della carriera del gruppo americano, magari senza dover aspettare ulteriori undici anni per il prossimo full length? Il futuro ci porterà la risposta, per adesso godiamoci per bene questo Sonic Boom e questo gradito ritorno ad altissimi livelli.

Bentornati!

Lorenzo “KaiHansen85” Bacega

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Tracklist:
01. Modern Day Delilah
02. Russian Roulette
03. Never Enough
04. Yes I Know (Nobody’s Perfect)
05. Stand
06. Hot And Cold
07. All for the Glory
08. Danger Us
09. I’m an Animal
10. When Lightning Strikes
11. Say Yeah

Lineup:
Paul Stanley – Lead Vocals, Rhythm Guitars
Gene Simmons – Bass Guitar, Lead Vocals
Eric Singer – Drums, Lead Vocals
Tommy Thayer – Lead Guitars, Lead Vocals

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