Recensione: Soulless Child

Di Stefano Vianello - 18 Novembre 2011 - 0:00
Soulless Child
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Anno: 2011
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85

A distanza di poco più di un anno dall’esordio, la “The Black Crystal Sword Saga” continua!
Ritornano sulla scena, più determinati che mai, gli Ancient Bards con il loro secondo lavoro in studio Soulless Child.  Dopo il convincente, ma leggermente acerbo, esordio The Alliance Of The Kings, ci troviamo di fronte una band molto più matura, con idee decisamente più chiare su quella che vuole essere la propria proposta musicale.
Il sound, che non si discosta molto da quel che abbiamo potuto apprezzare nel precedente disco, è stato pompato di elementi sinfonici e cori epici, tenendo ben saldo lo stile che ha contraddistinto le opere del gruppo fino ad ora: riff veloci, tecnici e decisamente aggressivi, voce dolce ma grintosa e potente, ritmica dannatamente precisa e coinvolgente; l’ingresso in lineup del nuovo batterista Federico Gatti, sembra infatti aver dato una marcia in più ai pezzi.
Le influenze di band come Epica, Nightwish e Rhapsody Of Fire sono ancora ben marcate, ma è apprezzabile lo sforzo che il combo romagnolo sta facendo per ritagliarsi il proprio spazio in un genere musicale che ultimamente non brilla molto per fantasia e novità.

Soulless Child fin dai primi ascolti, nonostante la lunghezza dei brani che lo compongono, risulta vario e coinvolgente, con una produzione al limite della perfezione che esalta tutti gli strumenti e la splendida voce di Sara Squadrani, autrice di una prestazione vocale incredibile.
Già dalla prima canzone To The Master Of Darkness, si possono apprezzare le migliorie apportate dai nostri al loro sound, partendo dal songwriting più maturo ed elaborato, fino ad arrivare all’epicità moltiplicata all’ennesima potenza rispetto al passato. I brani, come tema musicale portante, rimangono sulla falsa riga di The Alliance Of The Kings, infatti in molti casi i richiami alle melodie o a particolari linee vocali si possono percepire nettamente, ma questo non è assolutamente un difetto, trattandosi appunto di un concept-saga con un logico filo conduttore.
Ottime le partiture di chitarra che intrecciano armoniosamente gli assoli con le tastiere, altro capo saldo del gruppo, come in Gates Of Noland dove si possono trovare anche epici cori che pompano i vari ritornelli in un suggestivo vortice di riff virtuosi e doppia cassa di batteria.
Oltre a pezzi veloci e trascinanti come Broken Illusion, gli Ancient Bards ci tengono a dimostrare di essere molto bravi anche nello scrivere pezzi lenti e melodici, come la lunga All That Is True, una sorta di “suite-ballad “ dalla carica emotiva disarmante, grazie a una interpretazione sopraffina della cantante Sara.
Il quasi folkeggiante Valiant Ride, è un altro brano potente e vivace: anche se l’intermezzo con il coro che riprende lo stesso (identico) motivo di The Kinslayer dei Nightwish è leggermente fuori luogo, con la carica trasmessa dal resto del pezzo, si dimentica in fretta questa, voluta o meno, citazione.
Dinanzi Al Flagello, un breve intermezzo orchestrale in stile “intro” Rhapsody Of Fire, fa da apripista per la titletrack Soulless Child: siamo di fronte a un brano che racchiude tutta l’essenza del sound della band romagnola, ovvero velocità, melodia e pathos, scelta più che mai azzeccata per dare un titolo a questo lavoro.
Spiazzante: non c’è altro aggettivo per descrivere Through My Veins, pezzo in cui compare per la prima volta, a supporto della cantante, una voce maschile, una via di mezzo tra growl e pulito, che rende decisamente particolare tutta la canzone.
A chiudere questo ottimo album troviamo la lunga suite Hope Dies Last, degna conclusione per questo nuovo capitolo della “The Black Crystal Sword Saga”.

Gli Ancient Bards colpiscono nel segno, sfornando un disco degno successore di quel The Alliance Of The Kings che tanto aveva colpito la critica un anno fa. Non rimane quindi che augurare alla band di proseguire su questa strada, perché la via intrapresa è senza ombra di dubbio quella giusta.

Stefano “Elrond” Vianello

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Tracklist:
01. Struggle For Life 1:53
02. To The Master Of Darkness 7:34
03. Gates Of Noland 5:13
04. Broken Illusion 5:12
05. All That Is True 9:56
06. Valiant Ride 4:13
07. Dinanzi Al Flagello 1:30
08. Soulless Child 9:16
09. Through My Veins 7:20
10. Hope Dies Last 14:30

Line-up:
Sara Squadrani – Lead Vocals
Fabio Balducci – Guitars
Claudio Pietronik – Guitars
Daniele Mazza – Keyboards and orchestration
Martino Garattoni – Bass
Federico Gatti – Drums
 

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