Recensione: Spiritless
Non vi nascondo che spesso sono demotivato nel mettermi all’ascolto dei demo che mi arrivano sulla scrivania. Lo faccio, dal primo all’ultimo brano perché ritengo che il lavoro delle band, grandi o piccole che siano, debba venir profondamente rispettato. La maggior parte delle volte resto assai deluso e l’ascolto mi pesa. Ed è proprio in questo momento che un lampo illumina quel grigiore che caratterizza la maggior parte delle produzioni contemporanee.
Alzi la mano chi conosce i Trallery. Pochini… Ed è normale sia così. I nostri sono giovanissimi, provengono dalla Spagna e “Spiritless” è il loro secondo album della carriera. Cosa abbiamo per le mani? La risposta è: undici brani di splendido thrash metal in grado di esprimersi con tecnicismi, groove, melodia e velocità. Non manca nemmeno la ballad ‘Hollow Stare’, canzone squisitamente intrisa di una pulsante vena alternative. Straordinario davvero l’approccio compositivo del terzetto! Non un brano simile all’altro, risultato di un parco idee notevole e di un bagaglio tecnico eccellente.
Bellissimi i soli, calibrate e mai eccessive le ritmiche. Qualche cedimento nella voce che comunque, tra i vari approcci proposti, convince maggiormente quando puntaall’aggressività invece che al clean. La cura del songwriting emerge secondo dopo secondo a garanzia di un ascolto intenso e corposo. Echi di Metallica, Exodus e Pantera si assaporano qua e là, ma non sussiste un minimo dubbio sulla genuinità di un aspetto compositivo davvero importante.
Poteva la produzione essere mediocre? Certo che no. Il full-length è stato realizzato presso i Psychosomatic Recording Studio, già al lavoro con band quali Helevorn, Hirax, Cyptopsy, Bonded By Blood, Disgorge, Jungle Rot. Artwork un po’ aninimo a parte, il terzetto ha davvero fatto il botto. Band da seguire senza indugio alcuno… che bello sapere che c’è ancora gente in grado di stupire!
Nicola Furlan