Recensione: Spiritual Apocalypse
L’album che non ti aspetti: questo è Spiritual Apocalypse, nuova uscita dei
Monstrosity, passati più o meno indenni tra eterni cambi di line-up e sparizioni improvvise di un chitarrista, quel
Tony Norman più celebre come seconda ascia dei Morbid Angel.
La sostanza di questo disco è infatti decisamente cambiata da quando la band di
Lee Harrison ha rilasciato quel gioiello di Rise To
Power, degno seguito del capolavoro In Dark Purity: il loro brutal si è fatto decisamente più tecnico, meno immediato, e le pause atmosferiche si sono rarefatte come non accadeva dai tempi di
Millennium. Rispetto a quel disco, richiamato un po’ a sproposito nell’info sheet dell’etichetta,
Spiritual evolve però molto, lasciando solo una base del suono che fu; cambiato infatti il chitarrista (oggi tutto poggia solo sulle spalle di
Mark English), cambiato per l’ennesima volta anche il cantante (non male, ma abbastanza canonica la prova di
Mike Hrubovcak), quello che rimane è una raccolta di materiale ispirato ma forse un po’ più freddo che in passato, meno coinvolgente.
La volontà di progressione è da ammirare, ma tutto dev’essere poi considerato inevitabilmente in base ai risultati: che con
Spiritual Apocalypse sono buoni ma non eccezionali come sinora i Monstrosity ci avevano abituato.
La peculiarità del loro sound, col cambiamento – voluto o dovuto che sia – si
è andata infatti perdendo, lasciandoli come ottimi comprimari di una scena che
ha già visto però tutte le caratteristiche da loro mostrate, sotto tutte le
salse possibili. Lo spezzettarsi delle strutture, il complicarsi del drumming e
dei riff di chitarra vanno a colpire proprio la loro originalità, che era
quella di scrivere pezzi brutal, sì, ma immediati, diretti, facilmente
memorizzabili e dannatamente coinvolgenti.
A dispetto di un’ottima cover Spiritual Apocalypse è quindi un
album interlocutorio, anche se sicuramente apprezzabile; forse troppi
cambiamenti e tanta instabilità hanno minato le fondamenta dei Monstrosity,
il che li indebolisce momentaneamente. O perlomeno lo speriamo.
Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli
Tracklist:
1. Spiritual Apocalypse 04:02
2. Firestorm 04:48
3. Apostles Of The Endless Night 05:51
4. Within Divisions Of Darkness 04:19
5. The Inhuman Race 05:12
6. Remnants Of Divination 06:11
7. Illumination 00:46
8. Sacred Oblivion 03:00
9. The Bloodline Horror 06:23
10. Triumph In Black 05:30