Recensione: Split 7”
Questo sì che è grindcore!!!!! Non ho dubbi al riguardo: questo è uno dei migliori split 7″ grindcore che siano mai stati pubblicati… e dire che ce ne sono molti! E’ uno di quei lavori che potete ascoltare all’infinito senza provare mai il minimo segno di noia, di quelli che si fanno apprezzare e conoscere fino in fondo. E’ violenza, sangue, marciume… è la prova che qualcuno ha avuto orecchie per ascoltare la lezione che i Carcass ci diedero anni or sono! Due gruppi americani che si cimentano in questa prova uscendone a testa alta, su questo non ho dubbi.
Partiamo dagli Engorged: vi ricordate l’immenso Symphonies Of Sickness? Ebbene, questo brano (purtroppo ce n’è uno solo…) mi ha riportato alla mente le medesime sensazioni, le stesse identiche atmosfere cupe e marce contemporaneamente. E dire che di differenze stilistiche ce ne sono parecchie: innanzitutto arrangiamenti molto tecnici e veloci che contribuiscono a rendere il lavoro molto personale, ma anche il fatto che gli Engorged non disdegnano il lasciarsi andare a parti ultra-tirate, anzi, lo fanno sovente.
Ancora meglio riescono a fare gli Impaled, regalandoci due pezzi tra i migliori che abbiano mai composto!!! Devo ripetere quanto avevo già detto per il loro The Dead Shall Dead Remain: la loro musica si pone a metà tra le note del già citato Symphonies Of Sickness ed il suo successore Necroticism…. A questa di per sè già gran cosa, aggiungete il fatto che la band ha sulle spalle una tecnica praticamente impeccabile, unita alla paradossale voglia di suonare sporco e marcio come non mai!!! Bellissimo in tutto e per tutto, questo lavoro presenta anche un riffing talvolta molto catchy e degli assoli come al solito impeccabili. Forse la miglior produzione che questa band di malati mentali abbia mai saputo registrare!
Tutti, e ribadisco il tutti, gli appassionati di grindcore devono avere una copia di questo 7″!!! Soprattutto se siete appassionati della storica band inglese… Curato in ogni cosa, anche nell’artwork, eccovi il classico esempio di lavoro underground ma di altissima qualità! Coerenza, intransigenza e passione: gli unici tre aggettivi che danno una pallida idea di cosa sia questo lavoro.
Matteo Bovio