Recensione: Split 7”
I Regurgitate e gli Skullhog sono due gruppi che stanno bene assieme come il cioccolato con le pere, come il cacio sui maccheroni. E’ innegabile. Sembrano fatti apposta per stare vicini e questo piccolo split, della durata di soli undici minuti, ne è la conferma. Si, è vero che undici minuti sono decisamente pochi per un disco, ma la qualità delle tracce proposte recupera ampiamente questo problema. Ma scendiamo un po’ più nel dettaglio.
I primi non hanno bisogno di presentazioni: semplicemente sono sulla vetta del goregrind mondiale da anni, assieme a pochi altri eletti. Le tre tracce scelte per questo split riprendono quanto proposto nell’ultimo, splendido Sickening Bliss. Si tratta quindi di goregrind di vecchia scuola svedese, con richiami ai Nasum qua e là, velocità a palate e il buon, vecchio pitch shifter della nonna caro agli amanti del genere. La qualità è altissima, e l’unica differenza avvertibile rispetto alle tracce di Sickening Bliss sono i suoni ancora più distorti e sporchi, che confermano la voglia del gruppo di ritornare sempre più alle origini. Del resto, i fan del genere si saranno accorti del glorioso, vecchio logo ricomparso in copertina, e di certo non è un caso.
Gli Skullhog, invece, hanno bisogno di un discorso a parte. Conosciuti in precedenza come Bile (si, proprio quelli di quel discone chiamato Camp Blood), hanno cambiato nome a causa di un gruppo omonimo già presente da qualche anno, ed hanno colto l’occasione per cambiare qualcosa anche nel loro modo di fare musica. La differenza principale che salta subito all’orecchio è il totale abbandono degli effetti per la voce. Scelta che inizialmente mi ha un po’ spiazzato (e dispiaciuto) ma che poi si è fatta apprezzare, perché sposta il tutto in una dimensione ancor più rivolta al death e al grind degli albori, con l’esempio di colossi come Impetigo o Repulsion. Anche musicalmente le tracce seguono quella direzione, pur mantenendo i mid tempo e le sfuriate incontrollate già ascoltate in precedenza, oltre alla produzione azzeccatissima con quel basso mono-nota a cui ormai ci siamo affezionati e alle intro riprese da vecchi film horror nella più classica tradizione del genere.
Questo split è, senza ombra di dubbio, una release a sola discrezione dei fan più accaniti del goregrind vecchio stile, ai quali lo consiglio vivamente e che sicuramente lo sapranno apprezzare come è giusto che sia. Chi invece cerca sonorità più moderne o si sta avvicinando adesso al genere può benissimo passare ad altro, cercando qualcosa di un po’ più corposo come magari il già più volte citato Sickening Bliss. Del resto, la durata è veramente bassa anche se si tratta di rappresentanti dell’elite del genere, con veramente pochi altri che riescono a tenere il passo.
Tracklist:
Regurgitate
1. Colon Collapse Disorder 01:37
2. Snorting Caustic Varpour 00:33
3. Regurgitated And Humiliated 01:45
Skullhog
4. Curse Of Dunwhich 02:24
5. Cannibal Frenzy 00:42
6. Deadstare 03:55