Recensione: Spread The Fire
Istruzioni per l’uso: uscite da quella cameretta disordinata, sostituite la canottiera che indossate con una t-shirt degli Slayer e avvicinatevi al frigorifero della cucina, apritelo, versate una bottiglia della vostra birra preferita nel boccale/bicchiere che avete comperato durante lo scorso Wacken Open Air e tornate in soggiorno. Inserite nell’apposito lettore il disco dei Fueled By Fire, premete il tastino play e alzate il volume. Posizionatevi al centro della sala, assicuratevi di aver “imbracciato” la preziosa birra e alzate al cielo la mano libera: sfoderate le proverbiali corna e cominciate a roteare quella testa a ritmo di Chaotic Punishment. Benvenuti nel paradiso del Thrash Metal, ma una raccomandazione: non date retta ai vicini.
Gran bel colpo della Metal Blade che mette sotto contratto un gruppo con le “palle quadrate”, devoto all’immortale old school della bay area e indissolubilmente legato a quel periodo che rivive le sue gesta col debutto Spread The Fire.
Stiamo parlando della riedizione di un disco pubblicato nel 2006 tramite Annialation Records e che, per via di una promozione insufficiente a garantire una copertura adeguata, ritorna sul mercato accompagnato dalle attenzioni della importante etichetta tedesca: nuova cover, due tracce bonus e, soprattutto, distribuzione ad ampio raggio.
Senza andare nel dettaglio dei singoli capitoli che assemblano Spread The Fire, anche perché stiamo parlando di strutture e di formule che si ripetono brano dopo brano, sappiate che il quartetto californiano ama mostrare i muscoli nella fase ritmica (Carlos Gutierrez, Anthony Vasquez) e adora sbizzarrissi negli assoli di chitarra elettrica (Rick Ranger), racchiusi nella massiccia intelaiatura che rappresenta degnamente il loro sound.
Testament, Slayer, Overkill, Exodus e primi Metallica sono i nomi ai quali penserete quando avrete voglia di lanciarvi sui ritmi indiavolati di Massive Execution o sui riverberi insistenti della celebrativa Metal Forever; gli arrangiamenti sono quanto di più classico si possa immaginare e il suono ovattato rimanda immediatamente, manco a dirlo, alle produzioni low-cost dei tempi che furono.
Toglietevi dalla testa le parole “innovazione” o “esperimento” (la copertina aiuta a capire chi ci troviamo di fronte), Spread The Fire rispecchia fedelmente il pensiero musicale di chi ha collaborato a rendere storica una scena come quella statunitense: tutto gira attorno a quel movimento come se i Fueled By Fire si fossero appropriati della tradizione ricevuta in eredità. E questa è l’unica vera sfida del gruppo che esibisce una fioritura il cui frutto si riconosce dalle radici.
Il problema è sempre il solito: bastano alcune decine di “riffacci” strappati al passato, una larghissimo ventaglio di assoli funambolici (anche questi stra-sentiti) e una voce a la “Tom Araya” per saziare la fame del thrasher nostalgico?
Probabilmente sì, e allora il mio consiglio è quello di salire sul roller coaster californiano e lasciarsi trasportare, possibilmente lasciando a casa i pregiudizi, da un disco che odora d’alcool e cantine fumose. Bentornati negli anni ottanta e benvenuti Fueled By Fire.
Gaetano Loffredo
Tracklist:
01.Ernest Goes To Hell
02.Chaotic Punishment
03.Thrash Is Back
04.Striking Death
05.Spread The Fire
06.Betrayal
07.Massive Execution
08.Metal Forever
09.Dreams Of Terror
10.Put To Death
11.Command Of The Beast