Recensione: Stand in Line

Di Thrashing_Rage - 26 Luglio 2004 - 0:00
Stand in Line
Band: Impellitteri
Etichetta:
Genere:
Anno: 1988
Nazione:
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85

Che cosa succede se uniamo il cantante di Down to Earth dei Rainbow e Alcatrazz con uno dei più talentuosi chitarristi americani degli anni 80 ? Semplicente un grandissimo lavoro come questo Stand in Line, primo full-lenght del chitarrista italo-americano (in passato aveva soltanto inciso un mini-lp con alla voce il carismatico Rob Rock).
Un disco magniloquente, virtuoso, e suonato da una formazione di vere super-star: alla voce il “James Dean” dell’Hard n’Heavy: Graham Bonnet (che ha reso grandi dischi come No parole from rock n’roll degli Alcatrazz oppure anche Assault Attack dei Micheal Schenker Group), alla chitarra il funambolicao Chris, al basso il talentuoso Chuck Wright (Giuffria,House of Lords), alle tastiere il veloce Phil Wolfe (con un passato nei cult-heroes Attakk) e alla batteria una garanza chiamata Pat Torpey (Mr.Big e Ted Nugent).
Questa schiera di grandi musicisti tirano fuori nel lontano 1988 un disco vario ed eterogeneo: ci sono riferimenti ai Rainbow più orecchiabili (è persino presente la cover di Since You’ve been gone riarrangiata da Impellitteri in maniera magistrale rendendola più sontuosa e barocca), pezzi di heavy metal neoclassico e saggi chitarristici di elevata fattura.
Io ho sempre considerato Chris più che un totale clone di Yngwie Malmsteen, una via di mezzo tra il rifferama spumeggiante di Jake E Lee (data anche la somiglianza fisica) e la velocità armoniosa del maestro svedese.
Prendiamo ad esempio la strumentale Somewhere over the rainbow (dalla colonna sonora del Mago di Oz) e ci troviamo di fronte ad un riarrangiamento perfetto della song, sentiremo una chitarra piangere, note che ululano, e un apoteosi finale.
Degne di citazione sono anche Secret Lover e Goodnight and Goodbye, due bordate heavy rock che di sicuro fecero breccia nei cuori dei fans del chitarrista.
Poi ci sono le straordinarie Tonight I Fly (appena sentite il ritornello, non vi esce più dalla testa) e la epicissima White and Perfect (che tratta dell’imperialismo britannico) che vede Graham Bonnet protagonista della migliore prestazione di questo bellissimo platter.
Un ottimo lavoro, il buon Chris putroppo non si è mai più ripetuto su questi livelli, puntando verso un sound più diretto e meno ruffiano.
P.S.
Per essere precisi la line-up che affrontò la tournee che risultati eccellenti soprattutto in Giappone fu differente: al basso fu assunto lo scatenato Dave Spitz (fratello del più famoso Dan degli Anthrax) e alla batteria l’allora poco conosciuto Stet Howland (adesso terremotante live-man degli WASP), e addirittura con questa line-up rivoluzionata fu girato anche un (professionale) videoclip della title-track (forse la song più malmsteeniana del disco).
Tracklist
1. Stand In Line
2. Since You’ve Been Gone
3. Secret Love
4. Somewhere Over The Rainbow
5. Tonight I’ll Fry
6. White And Perfect
7. Goodnight And Goodnight
8. Playing With Fire
9. Leviathan
Line Up (sul disco)
Chris Impellitteri – Guitar
Graham Bonnet – Vocals
Chuck Wright – Bass
Phil Wolfe – Keyboards
Pat Torpey – Drums

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