Recensione: Stati Di Immaginazione

Di Federico Reale - 16 Marzo 2010 - 0:00
Stati Di Immaginazione
Etichetta:
Genere: Prog Rock 
Anno: 2006
Nazione:
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82

Nella storia del Rock sono ben poche le band che in una carriera lunga decenni non hanno mai (o quasi) fatto passi falsi, rinnovandosi ad ogni uscita. La nostrana Premiata Forneria Marconi è una di quelle.
Il gruppo nasce nella seconda metà degli anni Sessanta con il monicker I Quelli, per poi adottare quello attuale verso l’inizio degli anni Settanta, periodo in cui il complesso pubblica i suoi album più celebri, tra cui Storia Di Un Minuto, Per Un Amico e L’Isola Di Niente. Nella decade successiva il materiale inciso, seppur valido, accusa un calo rispetto al periodo migliore con dischi come PFM? PFM! o Suonare Suonare.
In seguito a una pausa di circa dieci anni la band torna sulle scene con due buoni album come Ulisse e Serendipity, e nel 2006 esce Stati Di Immaginazione.
Dopo numerosi ascolti non penso di esagerare affermando che questo album è all’altezza dei vecchi capolavori di inizio anni Settanta. Stati Di Immaginazione è il primo (e finora unico) album interamente strumentale composto dalla band. La formazione è quella storica: Franz Di Cioccio alla batteria, Flavio Premoli alle tastiere (che abbandonerà subito dopo l’uscita del disco), Patrick Djivas al basso e Franco Mussida alla chitarra.

La prima traccia, “La Terra Dell’Acqua”, può già essere definita un capolavoro: si tratta di un brano fortemente psichedelico cullato tra atmosfere suggestive e delicate nella sua prima parte e che porta in scena nella seconda la chitarra di Mussida che esplode in un assolo incredibilmente coinvolgente ed emozionante. Entra di diritto tra i classici della band.
La successiva “Il Mondo In Testa” cambia decisamente genere: si tratta di un brano costruito su solide basi Funk con influenze a tratti Jazz. Tra gli otto che compongono l’album è tra quelli meno convincenti del disco, offuscato anche dalla bellezza di “La Conquista” che lo segue. Questa traccia è ancora caratterizzata da elementi Funk e i suoi riff sembrano addirittura influenzati dai Red Hot Chili Peppers e anche in questa canzone si incontra un’ottima sezione strumentale conclusiva, basata su intrecci chitarra-tastiera.
Con “Il Sogno Di Leonardo” ci si trova davanti alla prima canzone acustica dell’album, che propone sei minuti di passione intensa e melodia dalla forma di una ballata celestiale, a tratti commovente.

Ci si addentra nella seconda parte di Stati Di Immaginazione, e ci si imbatte in un brano superlativo come “Cyber Alpha”, che non ha nulla da invidiare ai migliori gruppi Prog Metal in circolazione. Tutti i membri regalano un’ottima prova e, come al solito, Mussida propone un altro delizioso assolo. Il disco prosegue con “Agua Azul”, la traccia che più di tutte porta alla mente la Pfm degli anni Settanta.
A questo punto si incontra un piccolo gioiello d’intensità ed emozione, “Nederland 1903”. È difficile descrivere la bellezza di questa canzone, che in soli tre minuti racchiude l’essenza della perfezione: semplice, diretta e in grado di arrivare subito al cuore dell’ascoltatore.
L’album si congeda con “Visioni Di Archimede”, quella che, a parere di chi scrive, è la migliore dell’album; si tratta di una sorprendente suite di circa nove minuti ricca di incursioni nei più svariati generi musicali quali Hard Rock, Progressive, Psychedelic Rock, Jazz..

Finisce qui questo incredibile Stati Di Immaginazione, l’ultimo disco in ordine di tempo di un gruppo eccezionale, poliedrico che dopo oltre quarant’anni di attività riesce ancora a regalare capolavori di grande valore.

Federico Reale

 

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Tracklist:

01 La Terra Dell’Acqua
02 Il Mondo In Testa
03 La Conquista
04 Il Sogno Di Leonardo
05 Cyber Alpha
06 Agua Azul
07 Nederland 1903
08 Visioni Di Archimede

Line-up:

Franz Di Cioccio – Drums
Franco Mussida – Guitars
Patrick Djivas – Bass
Flavio Premoli – Keyboards

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