Recensione: Stereotyped

Di Alessandro Calvi - 11 Aprile 2007 - 0:00
Stereotyped
Band: Ueickap
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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65

“Si scrive Ueickap, ma si legge Wake-Up.” Devo ammettere che quando ho letto questa prima frase nel foglietto di presentazione allegato a questo cd, pensavo si fossero sbagliati e avessero invertito le parole. Monicker decisamente originale e particolare per questo giovane gruppo, la cui tournè con i Linea 77 non deve trarre in inganno sulle scelte sonore della band. Se anche il sound è originale ed estremamente contaminato (cosa che li accomuna agli altri gruppi messi recentemente sotto contratto dalla Adverse Rising), gli elementi metal son sempre ben presenti e preponderanti. Di certo però non mancano anche le escursioni nell’elettronica.

È proprio l’elettronica, o meglio una lunga intro piena di effetti e di voci filtrate, ad aprire questo disco. Attaccati al primo brano, troviamo la titletrack “Stereotype” che lascia momentaneamente da parte i suoni elettronici per concentrarsi su chitarre molto piene e sporche, e sulla voce della singer Irene. Il genere proposto è estremamente contaminato, se da una parte troviamo una voce femminile che si riallaccia come modo di cantare ad alcuni stilemi del gothic, dall’altra parte troviamo chitarre di chiaro sapore thrash, passaggi melodici di pianoforte ed effetti elettronici che saltuariamente fanno capolino sullo sfondo delle composizioni.
La successiva “Noiselessness” (che ritroviamo anche in chiusura del disco in versione acustica come bonus track) non si distacca da quanto appena detto, con la sola differenza di un maggiore tentativo della voce femminile di variare il proprio cantato e rendersi in alcuni frangenti più aggressiva.
Il mix di generi e strumenti è sicuramente molto interessante, così come le capacità compositive e tecniche dei musicisti del gruppo. Le canzoni però risultano avere un po’ poco mordente e, a mio avviso, non riescono a conquistare del tutto l’ascoltatore. Rimangono per la maggior parte del tempo in una sorta di “limbo di mezzo” in cui l’ascoltatore non è ne conquistato ne potrebbe tantomeno dire che quanto ascolta non gli piace. Probabilmente la causa è da reputarsi al fatto che la band, nonostante la proposta piuttosto originale, appaia come un puzzle di pezzi diversi senza una vera e propria identità completamente definita. Il gruppo dovrebbe cercare un proprio modo di suonare i vari stili che mixa nelle proprie composizioni e non limitarsi ad affiancarli tra loro, in questo modo l’esito sarebbe certamente più uniforme e capace di rendere la band più riconoscibile.

Per concludere i Ueickap danno alle stampe un disco d’esordio pieno di idee, estremamente articolato, con un mix molto vario di stili, ma che pecca sotto il profilo del rapporto con l’ascoltatore. Il risultato è un album molto bello sotto il profilo tecnico-compositivo, ma povero di emozioni, incapace di farsi amare od odiare in assoluto.

Tracklist:
01 Waterphonics
02 Stereotype
03 Noiselessness
04 Sometimes
05 Thank You for Nothing
06 T.O.Y.
07 Turn It Up (Slip Away)
08 My Condition
09 Everyday Torn
10 Why
11 Hero Within
12 You Against Yourself
13 Noiselessness (acoustic)

Alex “Engash-Krul” Calvi

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