Recensione: Stigmata High-Five
Mamma mia che mal di testa! Stigmata High-Five è un pastone
violentissimo di grind schizzato e assolutamente imprevedibile che attraversa
all’improvviso frangenti musicali disparati e lontanissimi, con lo scopo (devo
dire molto riuscito) di disorientare l’ascoltatore.
Che i canadesi Fuck The Facts siano ottimi musicisti non è neppure da
mettere in discussione, e l’approdo in casa Relapse dopo anni di carriera
sembra proprio meritato, ma nonostante tutti buoni propositi della band nel
comporre l’album e del sottoscritto per ascoltare questo disco, bisogna dire che
non tutto è andato per il verso giusto. Le canzoni che compongono Stigmata
High-Five non hanno alcun schema logico che possa racchiuderle, sono
delle vere e proprie schegge impazzite che sembrano essere scappate anche al
controllo dei propri creatori. Brani mediamente lunghi, se non quasi delle
“suite” per il genere proposto (la conclusiva Dead In The Ruins Of Your Own
City supera abbondantemente gli otto minuti ad esempio), dove su una base
grindcore molto articolata, vengono gettati sprazzi death metal, rallentamenti
repentini, break atmosferici (e tanto altro ancora… ma sarebbe un elenco
abbastanza noioso), il tutto in modo assai schizofrenico e nervoso.
In questo modo l’identità dei brani viene assolutamente annullata, tanto è
vero che al primo ascolto non mi ero reso conto minimamente del passaggio dalla
seconda The Wrecking alla seguente Carve Your Heart Out, facendo
prevalere la sensazione di avere tra le mani un “pappone” dalle indubbie qualità
ma alquanto indigesto. I nostri sembrano dare il meglio nei pezzi più concisi
come What’s Left Behind o The Sound Of Your Smashed Head, dove il
livello si mantiene sempre devastante, senza sentirsi smarriti da tanta
abbondanza. Cosa che si avverte purtroppo in brani come l’opener La Derniere
Image (poco più di sette minuti), Taken From The Nest e la gia citata
Dead In The Ruins Of Your Own City. Canzoni che alternano frangenti molto
felici (anzi, decisamente buoni), ad altri sicuramente evitabili, in cui una
maggiore accortezza avrebbe fatto comodo, senza per altro snaturare il sound
generale del disco.
Stigmata High-Five è quindi un lavoro professionale sotto tutti
i punti di vista, che gode anche di una produzione molto efficace, ma che
probabilmente pretende troppo, senza alla fine tirare le somme. Una mezz’ora di
musica in cui si viene sballottati in lungo e in largo ma che non punge, scivola
via troppo velocemente. Onore alla tecnica e alla potenza espressa dai Fuck The Facts, ma per comporre un disco così articolato
ci vogliono altre qualità, che purtroppo non si comprano al supermercato.
Stefano Risso
Tracklist:
- La Derniere Image
- The Wrecking
- Carve Your Heart Out
- Taken From The Nest
- What’s Left Behind
- The Sound Of Your Smashed Head
- Dead In The Ruins Of Your Own City