Recensione: Still Reigning
Un Dvd a poca distanza da War At The Warfield: si poteva non essere perplessi? D’accordo il rientro di Dave Lombardo, d’accordo anche l’esperimento (riuscito) di riproporre la loro pietra miliare live in versione integrale; ma bastava questo a giustificare una nuova uscita, o dovevamo aspettarci l’ennesimo prodotto adatto in primis a svuotare il portafoglio di ogni fedele fan? Ci si poteva speculare sopra a parole, ma l’unica cosa da fare era aspettare l’uscita. L’attesa è cresciuta, si è detto e parlato molto, e finalmente eccoci piombare tra le mani Still Reigning. Verdetto indiscutibile: il Dvd merita.
Impossibile non lasciarsi andare a paragoni con la precedente uscita che, per quanto buona, non si avvicina all’ottimo livello della nuova. Una delle differenze più apprezzabili riguarda il suono: rispetto a quello massiccio e pesante di WATW, si è preferito un approccio più tagliente, secco e bilanciato. Una scelta che si adatta perfettamente alla velocità dei brani e che sembra più adeguata in riferimento al sound in studio che il gruppo ha sempre dimostrato di preferire. Anche inquadrature e montaggio, per quel che le mie minime competenze mi consentono di dire, seguono un orientamento diverso: pur essendo meno ortodosse e più “grezze”, si prestano maggiormente al dinamismo della scena, e nel complesso sono più accattivanti.
La più importante causa scatenante del salto di qualità ha però nome e cognome: Dave Lombardo. Massimo rispetto per Bostaph, un batterista che apprezzo senza riserve, ma il confronto, su questo campo, è inevitabilmente a favore dello drummer storico. Non manca mai di regalare qualche bpm in più nei punti giusti (impressionante per velocità “Necrophobic“), di azzardare uno stacco qua e là, di scandire con grinta anche i momenti normalmente più anonimi. Non a caso le telecamere insistono abbondantemente sui suoi numeri. Ridotte a una manciata le imprecisioni, basta prendere visione delle due prestazioni una di fila all’altra per rendersi conto che il confronto proprio non regge; spiace dirlo, ma Bostaph su War At The Warfield aveva più volte “scazzato” dei passaggi anche rilevanti. Cosa che Lombardo si guarda bene dal fare… E, al contrario, ci dimostra di essere l’unico in grado di esprimere al massimo la potenza di pezzi come “Postmortem“, “War Ensemble” o “Angel Of Death“.
E, sicuri di questa importantissima presenza, tutti i membri del gruppo sembrano aver ritrovato quel vigore che nella release passata ogni tanto veniva meno. Araya affronta senza nessun timore la prova del nove, prima sull’urlo di “War Ensemble” poi su quello altrettanto impegnativo di “Angel Of Death“, e si fa coinvolgere completamente da una buonissima interpretazione di “Mandatory Suicide“. Per quanto riguarda le chitarre, la coppia collaudata sembra essere indomabile e per l’ennesima volta dà spettacolo. Staccandoci dai singoli, possiamo, con un piccolo groppo in gola, guardare a quello che più che mai sembra un gruppo: una traccia dietro l’altra, i nostri sembrano non curarsi degli anni di carriera lasciati alle spalle, e affrontano il concerto con energia e passione.
Le canzoni ovviamente sono riproposte con massima fedeltà. Da segnalare una piccola variazione sul ritornello di “War Ensemble“, che, seppur minima, basta a far esaltare per qualche istante i piccoli fanatici come il sottoscritto. Intro leggermente rallentata invece su “South Of Heaven“, a far salire a dismisura la tensione prima del noto cambio. Per il resto, come già detto, qua e là i pezzi viaggiano leggermente più veloci rispetto agli originali, con una “Raining Blood” che sull’entrata di Dave sembra voler esplodere.
Impossibile alzare ulteriormente il voto per una ragione essenziale: Still Reigning non è ancora il giusto tributo alla carriera ventennale di una band storica, quanto piuttosto l’esaltazione meritata di una loro particolare performance. Forse non esiste un singolo documento in grado di testimoniare in maniera esauriente la portata degli Slayer, e per questo ci rimettiamo all’intera somma dei loro lavori, un corpus con ben pochi passi falsi. Still Reigning va ad aggiungersi alla lista, e non come semplice “lavoro accessorio”: se siete accaniti sostenitori del gruppo, non fate l’errore di lasciarvelo sfuggire.
Matteo Bovio
Reign In Blood Live
01. Angel Of Death
02. Piece By Piece
03. Necrophobic
04. Altar Of Sacrifice
05. Jesus Saves
06. Criminally Insane
07. Reborn
08. Epidemic
09. Postmortem
10. Raining Blood
Bonus Material
11. War Ensemble
12. Hallowed Point
13. Necrophiliac
14. Mandatory Suicide
15. Spill The Blood
16. South Of Heaven
Line up
Tom Araya – Vocals, Bass
Jeff Hanneman – Guitars
Kerry King – Guitars
Dave Lombardo – Drums