Recensione: Stormbringer Ruler
Siamo al 3° album dei Domine, una delle più
affermate band italiane nel panorama europeo, e questo 3° album non fa che confermare
le ottime impressioni avute dal gruppo con i due precedenti lavori: “Champion
Eternal” e “Dragonlord“.
I Domine sono una delle poche band del post “Rhapsody-Labyrinth“
che è riuscita a crearsi un proprio stile senza essere influenzata da
quell’Italian Metal che purtroppo affligge in modo eccessivo le band
nostrane. Questi ragazzi di Treviso suonano cio che ha loro piace e non quello
che serve a far vendere e questo dimostra la loro coerenza e la loro voglia
di avere un pubblico di veri fans appassionati alla vera essenza della musica
che i Domine vogliono trasmettere. Un esempio lampante della loro filosofia
lo potete trovare nell’intervista
ad Enrico Paoli.
Passiamo ora alla recensione del disco in questione. Il titolo è “Stormbringer
Ruler – The Legend Of The Power Supreme“, gia solo il titolo
vi fa capire come i Domine siano convinti e orgogliosi dei temi che trattano.
E’ infatti la saga scritta da Michael Moorcock “Elric di Melniboné“
la loro maggiore fonte di ispirazione, e riescono con i testi e le musiche delle
loro canzoni a trasmettere in modo egregio le sensazioni drammatiche e epiche
di questo capolavoro dell’Heroic Fantasy.
Il disco inizia con una intro “The Legend Of The Power
Supreme” molto evocativa con una voce femminile che ci introduce alla
seconda canzone, la più potente e grintosa dell’album: “The
Hurricane Master“, qui si vedono le maggiori differenze rispetto ai
2 album precedenti, la musica è più veloce con riff di chitarra frenetici e distorti,
la batteria e molto più pesante e continua nel suo incedere e il coro centrale
rende il tutto epico e maestoso. La canzone finisce con uno spettacolare crescendo
di tono di Morby che ripete velocemente “And Justice is done” per 6 volte
aumentando sempre più il tono di voce e dando prova delle sue capacità canore.
La canzone che segue “Horn Of Fate (The Chronicles
Of The Black Sword – The End Of An Era Part 2)” fa parte di
un mini-concept interamente dedicato alla saga del principe albino Elric.
Questa si presenta come la tipica canzone dei Domine, Epica e Metal. La canzone
inizia con un coro che ripete più volte il titolo Horn of Fate per poi
partire con un ritmo più veloce ma alternato al coro che rallenta leggermente
per dare uno stampo più epico alla song. Il testo è il più
lungo dell’album e parla dell’eterna dannazione di Elric, portatore di distruzione
costretto a suonare il corno del fato per portare a compimento il suo destino.
Si segue poi con “The Ride Of The Valkyries“,
ovviamente ispirata alla celeberrima opera di Richard Wagner “Die Walküre”.
La canzone è molto d’atmosfera con un’intro veramente stupenda che è
il canto di un guerriero morente sul campo di battaglia che invoca il padre
della guerra affinchè lo accolga, scortato dalle Valchirie, nelle aule
del Valhalla. La canzone parte poi con un riff di chitarra potente con cori
evocativi in sottofondo e continua con la preghiera del guerriero fino ad arrivare
al coro in cui le valchirie cavalcano sopra il campo di battaglia per prendere
le anime degli impavidi e scortarle nel Valhalla.Qui parte l’omaggio a Wagner
con la riproduzione della “Die Walküre” fatta con la chitarra
elettrica e parti di batteria per poi ritornare al ritmo metal ed epico della
canzone e alla ripetizione del coro. Nella parte finale della canzone fa la
sua apparizione la prima guest star dell’album “Leanan Sidhe” (la
cantante dei Beholder) che duetta con Morby in un commovente finale di preghiera
in cui il guerriero prende finalmente posto nel Valhalla e ride delle paure
dei mortali.
Si ritorna quindi al metal veloce e potente apprezzato in Hurricane Master con
“True Leader Of Men“. La canzone
è ispirata al libro “Dune” di Frank Herbert e al film con lo
stesso titolo di David Lynch. La canzone è molto aggressiva e veloce
con un coro potente e la batteria che pompa quasi costantemente in sottofondo.
Nella canzone viene narrata la trasformazione del principe della casa Atreides,
Paul, nel capo dei Fremen, il Muad’Dib, e di come diventando un vero leader
riesce a restituire il pianeta Dune ai suoi leggittimi abitanti, i Fremen.
Si continua poi con la prima parte del miniconcept “The Chronicles Of The
Black Sword – The End Of An Era”, “The Bearer
Of The Black Sword“. La canzone inizia con un assolo di chitarra
classica sopra cui Morby canta la dannazione del principe albino, re di una
razza dominatrice sul mondo e costretto a portare la distruzione finale e vedere
morire tutti attorno a lui. La canzone parte poi con riff di chitarra potenti
per arrivare al coro in cui viene evidenziata la sottomissione di Elric a Stormbringer,
la spada che vive per assorbire le anime e dare forza a chi la brandisce. La
canzone prosegue intervallando pezzi con chitarra classica e pezzi più
metal per arrivare ad un assolo di chitarra e batteria imponente che conclude
la canzone.
Si ritorna quindi ad un pezzo più classico con “The
Fall Of The Spiral Tower“. Questo è il pezzo più
heavymetal e classico dell’album e racconta della caduta della Torre a Spirale
della città di Imrryr, il simbolo più importante del potere della
razza di Elric sul mondo.
Passiamo alla 3a parte del miniconcept, “For Evermore“.
Questa può definirsi la ballad dell’album, la canzone più melodica
e suadente del cd, un omaggio ai Queen in cui partecipa ancora Leanan Sidhe.
Eccoci all’ultima canzone dell’album, 4a parte del miniconcept, “Dawn
Of A New Day – A Celtic Requiem“. La canzone parte con il parlato
dell’altra guest star dell’abum “Danie Powers” dei Powers Court per
poi passare subito ad un riff di chitarra epico e drammatico che ci introduce
alla triste conclusione di “The Chronicles Of The Black Sword – The End
Of An Era”. Questo pezzo ci trasmette le tristezza di Elric che combattuta
la sua battaglia finale e adempiuto al suo destino non si sente più parte
del nuovo mondo che si sta creando e prega gli dei che gli diano la pace tanto
agognata nella speranza di rivedere gli amici all’alba di un nuovo giorno.
In conclusione si può dire che i Domine ci hanno riservato un’ottimo
album, con una produzione ottima, belle canzoni, ben suonato e con uno stile
diverso dallo standard del power metal italiano. Forse a livello di canzoni
è leggermente inferiore a “Dragonlord”, ma con questo 3°
album il gruppo a consolidato il suo stile ponendosi all’attenzione come uno
dei gruppi metal italiani di maggior valore. Complimenti quindi ai Domine, i
veri custodi dell’Epic italiani.
Tracklist:
01. The Legend Of The Power Supreme (Intro)
02. The Hurricane Master
03. Horn Of Fate (The Chronicles Of The Black Sword – The End Of An Era part
2)
04. The Ride Of The Valkyries
05. True Leader Of Men
06. The Bearer Of The Black Sword (The Chronicles Of The Black Sword – The End
Of An Era part 1)
07. The Fall Of The Spiral Tower
08. For Evermore (The Chronicles Of The Black Sword – The End Of An Era part
3)
09. Dawn Of A New Day (The Chronicles Of The Black Sword – The End Of An Era
part 4)
Written by Enkidu, The Wildman