Recensione: Straight Outta Smogtown
A distanza di circa sei anni i polacchi Terrordome, rimpastata la loro formazione del 50%, continuano con il loro sporco lavoro sfornando ‘Straight Outta Smogtown’, terzo album della loro carriera, disponibile dal 5 febbraio 2021 via Selfmadegod Records.
Più che sporco il loro è un Thrash durissimo, da assalto all’arma bianca, estremo nell’estremo, mettendo assieme ciò che è targato Slayer con il Crossover di Nuclear Assault, S.O.D. ed i più recenti (od ormai meno anziani …) Municipal Waste.
Velocità e tanta cattiveria, che assieme generano un vortice di pura violenza senza mezzi termini: i Terrordome non la mandano a dire, sono concreti e diretti.
A parte l’intro, dall’andatura malinconica e dallo strano titolo, che s’impiega di più a leggerlo che non ad ascoltarlo, e la penultima ‘Conspiracy’, lievemente meno veloce, tutto l’album è una sfuriata dai tagli netti, dove la voce adirata di Uappa Terror spara a zero su quello che li fa incazzare (la copertina dalle stra-abusate velate sfumature verde tossico non lascia dubbi sugli argomenti trattati: ambientalismo, critica sociale, corruzione), accompagnata da una ritmica corposa e granitica che non la fermi neanche se le spari.
Il risultato è sufficientemente valido … sa di genuino ed onesto, nonostante di originalità non ce ne sia molta e ci sono pezzi ben bene avvincenti ed adrenalinici, con riff portanti spaccaossa (si citano ‘Possessed by Blyat’ e ‘Steel On The Road’), cambi di tempo efficaci con un basso che sa dire la sua (‘Plastic Death’, ‘Ego-Boost Downfall’), in generale assoli pieni di grinta e qualche momento ‘rompitratta’ che cambia un po’ l’andatura senza perdere un briciolo d’energia (‘Desordem e Regresso’).
E’ che tra questi brani ce ne qualcuno che alla fine, pur se dirompente, dice poco e che sembra messo quasi a caso: ormai lo abbiamo scritto, anche registrato, ma inseriamolo và!
Questo va a discapito del complesso del lavoro, che, alla lunga diventa vagamente dispersivo. Peccato.
Si poteva escludere qualche pezzo facendo una cernita tra i migliori. ‘Straight Outta Smogtown’ sarebbe durato meno, ma sarebbe risultato più compatto e più scorrevole.
Anche l’idea di chiamare ospiti storici appartenenti alla scene Death, Black e Thrash Brasiliana ed Europea non è stata sfruttata appieno.
Ad esempio sul disco suona Frank Blackfire dei Sodom ed ex Assassin, ma si fatica a capire dove e ci sono diverse voci aggiuntive che non vengono sufficientemente esaltate, a parte quelle dell’Ex Sarcofago Manu Joker e di Jairo Vaz dei Chaos Synopsis nella già citata ‘Desordem e Regresso’, la cui incursione animalesca lo rende uno dei pezzi migliori dell’album.
Riassumendo, nonostante alcuni cedimenti l’album merita l’ampia sufficienza ed i Terrordome sono una buona band che sa il fatto suo e che sta crescendo.
Speriamo che questa formazione evolva limando alcune spigolature e riesca ancora a dire la sua. Aspettiamo.