Recensione: Stramoniologie Des Geistes

Di Alessandro Calvi - 17 Gennaio 2005 - 0:00
Stramoniologie Des Geistes
Band: Riul Doamnei
Etichetta:
Genere:
Anno: 2001
Nazione:
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68

Registrato nell’estate del 2001, ma giunto a noi solo ora, questo “Stramoniologie des Geistes”, ci presenta i Riul Doamnei della zona di Verona, una band decisamente giovane, ma con le idee già piuttosto chiare in testa. Questo demo presenta cinque brani e un video realizzato tra l’altro in maniera piuttosto discreta nonostante la giovanissima età dei musicisti. Di ottima fattura è anche tutta la confezione del cd composta in particolare da un lungo booklet che presenta i testi di tutte le canzoni e una grafica molto curata. Qualche critica la si potrebbe portare al gruppo per il loro senso estetico che salturiamente sfiora quasi il kitsch, sia nel libretto che nel video, ma di certo non è da sottovalutare la buona volontà di questi ragazzi.

Il genere proposto dai Riul Doamnei è un black metal di stampo piuttosto sinfonico impreziosito dall’uso delle tastiere e dall’uso a tratti della voce femminile, a livello di riferimenti sonori potremmo citare un po’ tutti i classici del genere, magari aggiungendo anche i Cradle of Filth degli inizi.
Il demo si apre con “Vampertione Infecta”, una lunghissima intro strumentale di due minuti e mezzo tutta dedicata alle tastiere che tra passaggi di violino, partiture sinfoniche e qualche effettino sonoro cerca di calarci in una ambientazione di classico gusto horror. L’effetto globale devo ammettere che non è niente male, gli intrecci di violino e tastiere creano una melodia sinceramente interessante che ci trasporta senza intoppi fino alla prima song del demo “To Enthronement of the Scarlet Divinity”.
Un breve giro di clavicembalo introduce la batteria e le chitarre a cui subito dopo fa seguito la voce che si esibisce nella doppia versione sia di un cantato scream piuttosto al vetriolo, che in quella di un growl molto basso.
Lungo la durata di questa e delle altre tracce che compongono questo lavoro trovano spesso spazio passaggi dalle più varie influenze. Il sound di questo gruppo spazio molto all’interno delle possibilità offerte dal genere da loro suonato. Si va da passaggi con le tastiere tenute quasi un po’ in disparte per fare spazio a chitarre e batteria, ad altri in cui sono le tastiere ad avere la prevalenza mentre gli altri strumenti seguono la melodia. Si potrebbe dire che il sound varia dai Satyricon degli inizi ai Dimmu Borgir più sinfonici passando per gli Emperor, questo per poter inquadrare a grandi linee la versatilità della band.
Inoltre troviamo lungo tutta la lunghezza del disco anche stacchi più tranquilli, semplici passaggi di clavicembalo, pianoforte o di organo, ma anche di chitarra classica e altri momenti in cui ci sembra quasi di tornare un po’ agli anni ’70 grazie a un gusto della melodia e degli effetti leggermente psichedelico. Un fatto quest’ultimo che sinceramente non mi aspettavo, ma che invece di infastidirmi al contrario ha contribuito a rendere questa band ancora più interessante ai miei occhi.
Oltre a questo troviamo, come si diceva anche all’inizio, l’uso della voce femminile, una voce usata per passaggi molto evocativi e che a me personalmente è piaciuta molto. Considerando poi anche la giovane età dei musicisti, devo ammettere che la vocalist Marcella ha decisamente dei punti.

Dal punto di vista della produzione e delle critiche le due cose vanno abbastanza di pari passo. La prima traccia è praticamente perfetta, ma quando dalla seconda entrano in campo tutti quegli elementi che con ogni probabilità sono stati registrati al microfono come chitarre, basso, batteria e voce effettivamente le cose peggiorano visibilmente. I suoni di chitarre e batteria a volte non mi convincono più di tanto, inoltre sopra a tutto regna un rumore di fondo pressochè costante che a volte risulta un po’ fastidioso. Tutti problemi però che naturalmente sono più che facilmente perdonabili in una autoproduzione.

Per concludere siamo di fronte a una band giovane che con questo demo mi pare abbia dimostrato in maniera piuttosto esplicita di aver tanta voglia di fare. I risultati sono un po’ altalenanti, ma di sicuro c’è che questi ragazzi abbiano le capacità per notevoli miglioramenti, e soprattutto abbiano la “voglia” di farli questi miglioramenti. A tal riguardo mi aspetto di vederne di sostanziali già dalla loro prossima opera.

Contacts:
RIUL DOAMNEI, via dei Biancospini n° 15
37033 – Montorio (VR)
tel: 349 4403719
     045 557194
e-mail: mirif@libero.it

Tracklist:
01 Vampertione Infecta
02 To Enthronement of the Scarlet Divinity
03 Denn Die Todten Reiten Schnell
   – After Sunset –
04 The Eternal and Melanya, Mistress of Hensig
05 The Circle End of Damnation (Mesmeria Stramonica)

Alex “Engash-Krul” Calvi

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