Recensione: Streets Of Rock ‘n’ Roll
Dopo l’exploit di “The Right To Rock”, in questi giorni ristampato da Frontiers Records in occasione del 25° anniversario dell’uscita del platter, i Keel di Ron Keel e Marc Ferrari portarono avanti la loro carriera orientando il proprio stile, in prima battuta rappresentato da uno spudorato hard rock, verso suoni più commerciali – ancorchè ancora debitori nei confronti delle opere precedenti – con album come il bellissimo e classy ”The Final Frontier” ed il successivo “Keel”, quest’ultimo di area “hair metal” e addolcito da sonorità che rasentavano a tratti l’AOR.
Dopo scioglimenti e riunioni varie, i Keel hanno inaugurato l’ultima reunion alla fine del 2008, e successivamente ad un robusto rodaggio fatto d’apparizioni a diversi festival statunitensi (Rocklahoma, MP3 festival, South Texas Rock Festival tra gli altri) nel corso del 2009, hanno ritrovato la giusta verve per tornare in studio per incidere un nuovo CD.
“Streets Of Rock’n’roll” – questo il titolo del full-lenght – è prodotto da Pat Regan (Kiss, Deep Purple, Warrant) e vede la partecipazione come guest star ai cori di colleghi di Ron Keel come Jaime St. James (Black’n’Blue, Warrant) e Paul Shortino (Rough Cutt).
Nonostante l’accoppiata con “The Right To Rock”, “Streets” appare riagganciarsi non solo allo scoppiettante full-lenght del 1985, ma anche ai suoni via via più patinati degli album successivi, con parecchi momenti che potrebbero risultare più graditi ai fans dei Bon Jovi che a quelli dei Kiss (Gene Simmons, giova ricordarlo, fu il mentore dei Keel nei primi anni della loro carriera).
Ne sono un esempio lampante e a tratti quasi sfacciato “Live”, un pop-rock catchy ed efficace, “No More Lonely Nights” e “Brothers In Blood”, caratterizzati da un hard rock melodico che veleggia dalle parti di certi Winger, nonché “The Devil May Care (But I Don’t)”, song maggiormente heavy in quanto graffiata da riffoni di chitarra elettrica e dalla voce acuta di Ron Keel.
Si tratta di brani confezionati con sufficiente gusto, ma che difettano in parte sul piano dell’energia, la quale viene soprattutto a mancare nel midtempo pop-rock con venature hard “Lookin’ For A Good Time” ed in “Hold Steady”, rock moderato che fatica a rendersi interessante.
“Streets of Rock’n’roll” presenta però diversi momenti di qualità superiore e procacciatori di godimento garantito, a cominciare dalla title-track ed opener: i Keel costruiscono in questo caso un nuovo piccolo inno al r’n’r, meno potente ma più melodico del classico “The Right to Rock”.
Più tosta ed aggressiva nell’incipit e melodica come si conviene nel chorus (al confine con l’AOR) è la successiva “Hit The Ground Running”, con un eccellente lavoro solista dei due axemen, mentre ancora più travolgente è “Come Hell Or High Water”, condotta da un graffiante riff circolare di chitarra e da voce solista e cori “da stadio” coinvolgenti.
“Push & Pull” è un hard rock tutto sommato di maniera ma che, pur non decollando mai del tutto, è riscattato dalle pregevolissime ed avvincenti prodezze delle “asce” Marc Ferrari e Brian Jay.
“Does Anybody Believe” è, al contrario, una ballata molto “americana”, con voce roca e graffiante e bonjoviana fino al midollo, con ancora la chitarra a cesellare un morbido assolo, mentre “Gimme That”, col suo suono hard e massiccio e lo scontro tra riff ed assoli devastanti, ci riporta ai suoni dei Keel della prima ora.
In conclusione, “Streets of Rock’n’roll” è un platter che, tra alti e bassi, ripercorre, sul piano dell’ispirazione, le diverse fasi della storia musicale dei Keel, ma, pur non dando il meglio di se quando si rifà ai momenti meno esplicitamente heavy della prestigiosa storia musicale della band, riesce ad avvincere e a convincere quando i suoni si sporcano del sangue, del sudore e delle lacrime di quel rock’n’roll più duro che li aveva distinti ai loro esordi e al quale il full-lenght è dedicato fin dal titolo.
Discutine sul forum nella sezione Hard Rock / AOR!
Tracklist:
01. Streets Of Rock N Roll
02. Hit The Ground Running
03. Come Hell Or High Water
04. Push & Pull
05. Does Anybody Believe
06. No More Lonely Nights
07. The Devil May Care (But I Don’t)
08. Lookin’ For A Good Time
09. Gimme That
10. Hold Steady
11. Live
12. Brothers In Blood
Line Up:
Ron Keel – voce
Marc Ferrari – chitarra
Bryan Jay – chitarra
Geno Arce – basso
Dwain Miller – batteria
Special Guest:
Jaime St. James – cori
Paul Shortino – cori