Recensione: Strigae
“Strigae” è l’esordio discografico degli Incantvm, nuovo progetto musicale concepito dal Vittorio Sabelli, già autore di progetti metal estremi ed esclusivi quali Dawn of a Dark Age e Notturno. “Strigae” è una storia, terrificante e gelida, di un processo ad una presunta strega da parte di un inquisitore. Già la copertina del disco proietta l’ascoltatore verso anfratti bui e defilati di un bosco permeato di strane ed inquietanti presenze. Una prima narrazione fornisce subito l’idea di cosa stiamo ascoltando:
“Discende la notte che inghiotte le strade, incontri segreti raduni di fate. Intorno ad un noce voci misteriose si scorgono, in volo creature mostruose. Nel gelo notturno riecheggia un rituale, il cerchio e il fuoco son simboli del male. Il villaggio dorme tra ombre e sospetti che il dogma cristiano vuole maledetti.”
La storia incrocia il terrore alla prima cruciale domanda: “Di molti peccati siete stata incolpata in questo processo che vi vede indagata. Or diteci donna di cosa vivete le vostre fatiche e quali formule usate!”
Durante il processo accade di tutto fino all’epilogo finale, agghiacciante e ferale. Saranno quindi bastate le torture e le agonie a far confessare la strega del suo ruolo infernale? O sulla pira finirà una povera innocente? Di certo non saremo noi ad anticiparvi il finale.
Nel frattempo però possiamo dirvi che la storia è narrata con abilità compositiva brillante. Il black metal si fode alla musica classica, al jazz, alle atmosfere, alle narrazioni (presente nei cori anche Sakis Tolis dei Rotting Christ). Perché tutta questa ricerca? Perché l’obiettivo chiaro e percepito di “Strigae” è determinare atmosfera e visione di un processo eretico che potrebbe essere il nostro per tanto ‘vero’ è il contesto architettato attorno all’ascoltare dalla mente compositiva di Vittorio Sabelli, un vero artista in grado di manipolare con ferocia ed eleganza la musica, riflesso di un bagaglio tecnico-esecutivo invidiabile. Ed il risultato si sente. Il disco cattura, assorbe l’attenzione e genera visioni. La musica diventa lo strumento complementare di un’opera ancora più ampia, dove il tessuto compositivo s’incastona perfettamente alla teatralità del concept fino a definire quello che possiamo considerare un vero gioiello di metal estremo. Si viene letteralmente proiettati in quel bosco tinto di chiaroscuro, freddo di terrore, dove le azioni si susseguono dalla notte del processo fino all’epilogo del rogo, in un rimbalzare di emozioni, dubbi, accuse, urli e atmosfere cariche di pathos e terrificanti percezioni.
Importante ai fini del risultato è stata sicuramente la presenza di quella che su disco viene identificata come la ‘Strigaerchestra’ ovvero musicisti ospiti alle prese con violini, trombe, marimbe e cori. Questa rappresenta la solida architettura che definisce di fatto i dettagli, apre gli spazi ed invita chi ascolta a farsi letteralmente rapire dalla magia di “Strigae”.
“Strigae” è davvero un’opera d’arte, un disco incredibilmente unico ed esclusivo nell’intero panorama musicale estremo internazionale. Pure Esoteric Black Metal.
Top release 2022.