Recensione: Succumb to Rot
Possiamo ritenere che da qualche anno a questa parte il death metal sia tornato ad uno dei picchi qualitativi più alti della propria Storia. Le grandi band si sono raffinate, soprattutto nei suoni, perdendo di fatto la rigurgitante attitudine degli esordi che, per molto tempo, aveva alimentato la vena creativa di migliaia di band in tutto il mondo. Se però dobbiamo mettere l’accento su quelle realtà che stanno facendo il botto per attitudine, ecco i finlandesi Corpsessed sono per certo uno di quelle. Il loro sound ha un’aura ‘Lovecraftiana’ dalle tinte occulte, dal mood oppressivo: un vero e proprio fardello sonoro che vi schiaccerà senza pietà. La lezione impartita dai più feroci della scena floridiana qui trova una delle sue massime espressioni targate ventunesimo secolo. Nulla di stancante o patetico. “Succumb to Rot” è un vero macigno di purissimo e potente death metal, freddo, lancinante, in pieno stile scandinavo con però tanta attitudine made in USA, in costante ed inesorabile dinamica macina-sassi, dal primo all’ultimo minuto. Incastonato di pungenti sezioni soliste e caratterizzato da notevole dinamica ritmica, è narrato dal devastante growl di Niko Matilainen, autore di una costante e gutturale minaccia fatta voce.
I suoni sono opachi, corposi e soffocanti: niente di meglio per rendere valevole ogni singolo aspetto di questo colosso del death metal contemporaneo. Certo che la Dark Descent Records se ne intende! Poco altro da dire. Molto da ascoltare.