Recensione: Succumbed To Infection

Di Daniele D'Adamo - 16 Giugno 2015 - 17:28
Succumbed To Infection
Etichetta:
Genere: Grindcore 
Anno: 2015
Nazione:
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70

Contrariamente alle immediate apparenze, “Succumbed To Infection” non è un semplice mulinare di suini. Al contrario, il mostruoso goregrind imbastito dal folle individuo greco Ioannis NX5 è qualcosa di sostanzialmente innominabile, giacché è tanta la furia scardinatrice mossa dalle pale di quel poderoso tritacarne chiamato Active Stenosis.

Il Nostro comincia l’avventura solista nel 2009 quando, dopo alcune esperienze noise / grindcore, decide di dedicare anima e corpo al sottogenere più putrido del metal: il goregrind, appunto. Dopo qualche split con gentaglia tipo Pissdeads, Streptococcus Pyogenes, Hyperemesis, la one-man band della Tessaglia incide nel 2013 il suo primo full-length, sotto forma di musicassetta, intitolato “Final Histopathology Report”. Un lavoro che attira le mire della label ultra-underground Eyes Of The Dead Productions, sì da stringere il contratto per dare alle stampe il successo del predetto debutto: “Succumbed To Infection”, stavolta su CD.

Un CD che, ovviamente, colpisce immediatamente allo stomaco in virtù di una copertina semplicemente vomitevole (nel senso… ‘buono’), perfettamente idonea a sintetizzare quanto più possibile il contenuto, composto da venticinque song dal titolo, al contrario, uno più prolisso dell’altro. Indicanti un’evidente quanto malsana passione per la medicina forense.

Comunque sia, il sound che eruttano gli altoparlanti messi alla prova da “Juxtarenal Abdominal Aortic Aneurysm (Hostile Neck Anatomy)” e compagnia cantante è tutt’altro che da sprovveduti. L’esagerazione è ovunque: nel… cantato (pernacchie? rigurgito? conati? risucchio dentistico? suini che si nutrono avidamente nel trogolo?); nei riff di chitarra, simulanti uno stormo di zanzare all’attacco; nel rombo continuo del basso e, nondimeno, nel drumming. Questi ben bilanciato fra le fasi up-tempo e i blast-beats più assurdi. Voci, urla, rumori la cui provenienza odora di putrefazione e campionamenti vari, poi, condiscono il tutto; dando all’insieme uno spessore e una potenza che non ci si sarebbero mai aspettati, da un singolo musicista.       

Certo, discutere sui singoli brani è un’impresa impossibile ancorché inutile: il grindcore – e quindi il goregrind – è un genere che fonda le proprie radici sulla volontà di devastare a tappeto più apparati auditivi possibili. Lasciando perdere ogni tentativo di evoluzione da una forma-canzone concentrata, ristretta, densa di rumore, rabbia nonché furibonda dedizione al macabro. Concepita per stupire, per smembrare, per sfinire, per stremare. E siccome, alla fine, i minuti di “Succumbed To Infection” sono ‘ben’ ventinove, e non presentano nemmeno un decimo di secondo di stacco, con “Hyperuricemia (Inhibited Nitric Oxide System)” si raggiunge l’atteso sfilacciamento dei timpani.

Onore a Ioannis NX5, allora!

Daniele “dani66” D’Adamo

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