Recensione: Suenos Y Locura
I Red Wine giungono al secondo platter e si fanno artefici di una prova di Heavy Metal maiuscola. Il gruppo spagnolo ha realmente migliorato e aumentato la propria capcità compositiva e esecutiva superando totalmente quanto espresso in sede di debutto l’anno scorso e quanto prodotto fin ora.
Il metal spagnolo ci ha abituati a gruppi davvero molto preparati e motivati, gruppi che spesso affondano le loro radici artisitche nel metal classico e che trovano nel cantato in spagnolo una occasione di vanto e un marchio distintivo preciso che li vuole differenziare dal resto della scena in modo netto e orgoglioso.
I Red Wine non sfuggono alla regola e trovano nel bravissimo cantante Mario Suarez un frontaman invidiabile e un interprete credibile e sanguigno della lingua madre, lingua a mio avviso splendida, che con la sua timbrica inconfondibile rende i pezzi dei Red Wine molto più efficaci e coinvolgenti.
Suonavano Power metal dai tratti melodici e epici sul loro primo cd “El Fin De Los Tiempos” ma evidentemente erano più ampie le conoscenze artistiche del gruppo nell’ambito del metal classico perchè dalla opener “Renacer” si intende quanto i Red Wine siano capaci di suonare Heavy Metal con le lettere maiuscole, componendo un brano potentissimo, epico e dinamico, giocato su brillanti linee vocali e passaggi chitarristici intrecciati e molto frontali.
La seconda “Pesadilla” ha un refrain trascinante che convince dopo pochi secondi di ascolto e sono sicuro che farà la fortuna dei Red Wine in sede live, anche qui un brano meno legato al power del debutto ma decisamente debitore a stilemi classici, diretto e senza particolari tecnicismi dimostra la attitudine sincera del gruppo.
Più propriamente epica e articolata “Llantos De Otra Realidad” funge da title-track di questo “Suenos Y Locura” nel ritornello, e si dimostra un brano giustamente ibrido tra il metal di scuola Iron Maiden e il power degli anni novanta, anche se vi invito a non farvi troppo condizionare da questi paragoni perchè comunque stiamo parlando di un gruppo molto valido che non merita certo di essere catalogato con facili etichette.
“Fuego En La Sangre” e “Rosa De Metal” appaiono come due composizioni davvero mature dalle quali si deduce come i nostri Red Wine sappiano convincere chi li ascolta senza essere ruffiani o facilmente ripetitivi, anche qui ci troviamo di fronte a un incrocio di stili che però mi pare molto legato alla lezione di compatrioti come gli ottimi Tierra Santa.
Non mancano dei veri metal anthem di estrazione teutonica, nello stile degli Accept, più veloci e quadrati, “Gigantes De Hierro” che possiede un refrain ancora una volta molto ben concepito, senza considerare i cori, i riff di chitarra e la solita ottima prestazione vocale del bravo Mario Suarez.
Troviamo anche una bonus track in inglese che non fa che confermare il miglioramento del gruppo spagnolo, ma quello che mi preme di sottolineare in chiusura è la qualità sonora della batteria su questo “Suenos Y Locura”, un sound che mi rimanda a capolavori del passato storico del metal, non ultimi proprio gli Accept, ma che vorrei far notare a chi spesso pensa di poter soprassedere a una buona prestazione di batteria in un disco metal.
E’ fondamentale per un gruppo metal, a mio avviso, avere un batterista preparato energico che sappia colpire nel modo giusto, senza un personaggio del genere ben presto tutta l’ossatura del prodotto registrato cade, così come ho criticato aspramente altri gruppi su questo aspetto, oggi mi sento di elogiare i Red Wine che a mio avviso in questo senso hanno capito quello che andava fatto e lo hanno messo bene in pratica.
In conclusione, i Red Wine hanno fatto la scelta di tornare alle radici di un genere a loro caro, non saranno molto originali, lo ammetto, ma il metal è questo, questo e basta.
Tracklist:
1. Renacer
2. Pesadilla
3. Llantos De Otra Realidad
4. Sombra Se Poder
5. Fuego En La Sangre
6. Rosa De Metal
7. Gigantes De Hierro
8. Alma Libre
9. Tras El Portal