Recensione: Supergroupies
Ecco a voi i Supergroupies, nuova formazione in arrivo da quella Svezia già patria di una moltitudine spropositata di band hard rock di qualsiasi taglia. Un drappello di act guidato dagli Europe, alle cui fila appartiene il padrino di questa band: Kee Marcello.
Il chitarrista ci ha visto bene, perché i Supergroupies sanno quello che fanno e soprattutto sanno come riattizzare melodie e sentimenti di vecchi amanti del rock’n’roll e del primo glam, dai Rolling Stones al sempreverde Marc Bolan, da un nome come New York Dolls a un altro come Pretty Boy Floyd. E poco importa se le chitarre non fischiano e la distorsione non graffia come siamo abituati di solito: è tempo per la più nostalgia di vecchissima data, indietro ai primi vagiti dell’hard rock, quando anche gente come gli Hanoi Rocks doveva ancora muovere i primi passi e il palm muting entrare a pieno diritto nelle strofe di chitarristi cotonati e pitonati.
Una rimpatriata di vecchi stilemi e divertimento, con brani semplici e spensierati che includono anche qualche hit meno anacronistica (la punk-rockeggiante Summertime) e qualche brano votato completamente alla dimensione più romantica del genere (Say Goodbye).
Per quanto sentito in questo debutto i Supergroupies non sfonderanno di certo per personalità o innovazione, ma i presupposti per un sereno viaggio a ritroso di una trentina d’anni ci sono tutti.
Soltanto per i nostalgici più incalliti.
Tracklist:
01. Give it all you got
02. Bouncin’
03. Hot in Paris
04. Low Blue Flame
05. ’75
06. Say goodbye
07. What a day
08. Scream shout adore
09. I wish you would
10. Summertime
11. You will do
12. Tonight with love
13. Come one come all
Alessandro ‘Zac’ Zaccarini