Recensione: At What Cost

Di Andrea Bacigalupo - 13 Luglio 2024 - 7:00

Già il monicker di questa band, proveniente dal Canada ed in giro dal 2021, la dice lunga: “top model imbalsamata”, o roba simile … nome che dà immediatamente l’idea del suo carattere anticonformista e sovversivo.

At What Cost’ è l’album con cui debutta discograficamente, disponibile dal 26 aprile 2024 attraverso la nostra Punishment 18 Records.

Il loro è Crossover puro, se così si può definire un genere che, di fatto, è un ibrido che ne mescola due: Thrash Metal ed Hardcore Punk. Le influenze sono quelle classiche: Suicidal Tendencies (dei quali fanno la cover di ‘Subliminal’, dal loro primo album), D.R.I., Nuclear Assault, Municipal Waste, più una punta di Slayer che non guasta mai.

Il risultato è valido, dato dalla collisione di ritmiche Thrash veloci, solide e taglienti con una voce punk ruvida e selvatica, rafforzata da controcanti e doppie voci che escono da un sacco di parti.

I cambi di tempo repentini abbondano, con forti passaggi che vanno dall’ipervelocità alla marziale cadenza, batteria e basso generano un bel terremoto … gli assoli scarseggiano, giusto per mantenere tutto compatto e coinciso, più sferragliante che melodico. ‘At What Cost’ è improntato sul bombardamento sonoro a tappeto, con canzoni che piombano giù energiche, dirette, furiose e, soprattutto, ribelli.

Non ci sono novità, il disco suona vertiginosamente ‘vintage’ pur non essendolo, d’altronde il Crossover trova la forza nel suo limite di essere iper-diretto ma poco evolutivo, o piace o non piace, senza vie di mezzo.

Rabbia e strafottenza escono da pezzi come ‘Exorcist for Beer’, ‘Kevlar’, ‘The Hanging Tree’ e ‘Death Dealer’. Effettivamente quest’ultima è l’unica che contiene un qualcosa di diverso: qualche attimo di un lamentoso e triste pianoforte all’inizio, che anticipa l’ennesima esplosione.

Per il resto, ‘At What Cost’ è un lavoro che non la manda a dire, con una band che si dimostra feroce ma comunque attenta ai dettagli, come il già citato uso di più voci rafforzative o l’intercalare dei bridge, in modo da essere sicura di colpire il più duro possibile parlando della morte e di cosa può succedere a causa dei vizi e delle scelte sbagliate che si possono fare nel corso della propria vita.

Un album che lascia il segno, in poche parole e che ci farà seguire questa band anche nel futuro.

At What Cost’ è stato prodotto da Rob Lawless e mixato/masterizzato da Terry Paholek presso gli Physics Lab.

Infine, si segnala che i Supermodel Taxidermy, per promuovere il disco, hanno fatto produrre da Control Skateboards del Quebec un’edizione limitata di 50 skateboard personalizzati che verranno venduti, anche per posta, insieme ad una copia del CD.

Ultimi album di Supermodel Taxidermy