Recensione: Swedish Death Metal

Di Alberto Fittarelli - 30 Maggio 2009 - 0:00
Swedish Death Metal
Band: AA. VV.
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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92

Swedish Death Metal: il titolo della compilation in questione dovrebbe dire tutto. E se la collegate al libro dal quale nasce, venduto sia insieme sia separatamente a questo triplo CD, avrete capito che c’è da star tranquilli: non la solita collezione di brani da spiaggia per l’estate italiana, ma un documento storico a tutti gli effetti. Daniel Ekeroth, dopo aver scavato nei meandri della memoria (e nei suoi armadi in cerca di vecchie fanzines e demo, a quanto pare) per il libro omonimo, prepara, con l’aiuto della label tedesca Index Verlag, un’antologia di brani che possa fare da degna colonna sonora ai capitoli dell’opera.

Tre dischi appunto, per 52 tracce estratte perlopiù da pezzi da collezione, ormai rarissimi se non del tutto introvabili. La confezione si presenta ottimamente, con un cofanetto digipack e un booklet ricco sia di foto inedite anche per il libro, sia di contenuti: un track-by-track di Ekeroth che spiega i brani e li inserisce nel contesto dell’epoca. In chiusura, addirittura una mappa della Svezia con i loghi dei gruppi a indicare la loro provenienza… Che cosa può volere di più un vero feticista dello swedish death? La musica, certo. Andiamo allora ad esaminarla.

CD 1:

Il primo disco contiene sostanzialmente le basi del genere, con i primissimi brani dell’epoca a testimoniare i primitivi vagiti dei Sunlight Studios. A partire dai Morbid, che nel 1988 registrarono il primo demo in quello che sarebbe diventato il totem della scena, continuando in ordine sparso con i Corpse – embrione primitivo dei Grave, dalla remota isoletta di Gotland – o i primissimi Merciless; i Nihilist, che crearono il famoso suono “a motosega”; gruppi maggiori (Dismember, Grave, anche i Carnage di Michael Amott, durati purtroppo solo lo spazio di un paio di demo e un full, oggi culto vero e proprio) e minori (Tribulation, Carbonized, Desultory, Putrefaction); vere e proprie colonne (quasi) dimenticate, come i Grotesque di Tompa Lindberg, Alf Svensson e Kristian Wahlin e gruppi che oggi suonano tutt’altro, ma allora erano solidamente radicati nel death: parliamo dei Therion, ovviamente. Apice della prima parte è sicuramente il brano dei Grotesque, autori ancora di un indefinibile mix tra death e black, con un bel DNA thrash nel riffing. Le atmosfere date dalla voce straziata di Tompa sono impareggiabili, e verranno trasmesse poi nell’EP di debutto dei suoi At The Gates.

Curiosi e interessanti i brani di Mefisto e Obscurity, primissimi esempi di un metal estremo svedese che voleva sfuggire alla formula thrash: specialmente i primi, dalla storia misteriosa, sono protagonisti di un brano addirittura sperimentale, con parti atmosferiche e una veloce voce femminile, anche se solo a stento si possono definire death. Ma era il 1988, i Nihilist dovevano ancora arrivare: e quando arrivano, ci dimostrano con Abnormally Deceased quale sarà il futuro della scena. I Morbid di Dead devono molto al black venomiano, con le tipiche vocals lugubri dell’inquietante singer – notoriamente suicida solo pochi anni dopo – e sono tra le particolarità del disco; così come il brano dei Therion, Megalomania, ancora purissimo death scandinavo, senza le tentazioni gotiche che li coglieranno subito dopo.

CD 2:

Il secondo capitolo vede all’opera una scena già abbastanza consolidata e soprattutto un sound ormai definito: i Nihilist sono diventati Entombed, i Corpse sono ora i Grave, dai Treblinka si è passati ai Tiamat, e già una seconda generazione di gruppi si affaccia prepotentemente sulla scena. Tra questi, gli Unleashed, nati dallo split amichevole del bassista Johnny Hedlund coi Nihilist; i General Surgery di Grant McWilliams, attaccati alla formula Carcass “Reek Of Putrefaction” a tutti i costi, ma con qualcosa di tipicamente svedese; gli Afflicted, subito messi sotto contratto dalla Nuclear Blast (allora piccola etichetta arrembante) ma svaniti in fretta; e soprattutto i Liers In Wait, nati dallo split dei Grotesque e loro veri continuatori musicali. Proprio questi ultimi, col loro inedito mix di death svedese e soluzioni americane, sono forse la sorpresa più grossa per chi non conosca profondamente la scena dell’epoca: evaporati tristemente dopo solo un EP – vero capolavoro – come Spiritually Uncontrolled Art, avrebbero potuto e dovuto dare molto di più, ma non ne ebbero l’opportunità. Curioso anche ascoltare i primi Cemetary, che univano per la prima volta un suono gotico al death, e i Tiamat di Ancient Entity, già ben fuori dai canoni della scena, ma ancora strettamente legati ad essa. I Therion di Symphony of the Dead, invece, raggiungono con questo brano il medley ideale tra l’identità estrema e quella sinfonica, su cui si butteranno senza esitazioni di lì a qualche anno.

In chiusura, due sorprese: i Marduk, con un brano tratto dal debutto Dark Endless, e i Dissection con la celeberrima Black Horizon. Cosa c’entrano, dite? Provate ad ascoltare Still Fucking Dead (Here’s No Peace) senza pensare al corpse paint e dite se quello che facevano i Marduk nei loro primi giorni non era swedish death alla Grotesque… Vetta del disco: Mourning dei Nirvana 2002, gruppo che avrebbe meritato almeno lo stesso successo di Entombed e Dismember, ma che si perse senza mai arrivare al full-length. Un suono pastoso, una voce, quella di Orvar Säfström (prestato anche agli Entombed per l’EP Crawl) perfetta per il genere, un gioiello nascosto ai più. Da sentire a tutti i costi, per poi andare a cercare i loro demo su eBay.

CD 3:

Il terzo CD della raccolta è indubbiamente il più particolare: in esso, Ekeroth è andato a scavare nelle pieghe dell’underground più oscuro dell’epoca, tra quei gruppi che non ce la fecero mai ad uscire anche minimamente dal primo, massimo secondo demo della loro storia. Il sound si fa anche più sporco e grezzo, ma se si guarda alle date e si ascoltano le idee contenute nei pezzi, al di là della produzione, c’è spesso da rimanere a bocca aperta: coi Furbowl, non eccellenti ma con l’intuizione del death’n’roll, ben prima degli Entombed; il grind primordiale dei Macrodex; il suono brutale e americano dei Seance (da cui uscì Patrick Jensen, oggi mente dei The Haunted); quello diretto e sporco di Interment, Uncanny e Necrony, dai quali nacquero invece i Nasum

A chiudere, un brano dei Katalysator, nati nel 2005 e quindi completamente fuori tempo massimo, ma solo sul calendario: il loro suono è infatti uno dei più grezzi e autentici si possa trovare in Svezia oggigiorno, ed Ekeroth è rimasto evidentemente colpito dalla loro prima incarnazione (ora hanno cambiato l’orrendo moniker in Invidious). Sangue vecchio e nuovo quindi si unisce in un terzo capitolo decisamente utile a fare da collante per gruppi dalla fortissima personalità, raggruppati nei primi due dischi della raccolta.

Conclusioni:

Swedish Death Metal non è solo una compilation, è un’operazione di promozione culturale e storica. Gli anni più fecondi della scena estrema europea, insieme alla successiva ondata black (peraltro legata a doppio filo agli svedesi, basti vedere i Morbid, o i legami tra i Merciless e la presunta label DSP di Euronymous…), sono racchiusi in queste 52 canzoni, da ascoltare con il booklet (e il libro) davanti per capire cosa siano stati quegli anni. Raramente un’operazione del genere riesce come dovrebbe: Daniel Ekeroth è riuscito a far ben di più, buttando le basi per un avvicinamento anche della fascia più giovane di fan dell’estremo a un suono appartenente – ma solo sulla carta – al passato.

Da comprare in blocco col libro, gustare con calma, studiare a fondo e conservare gelosamente. Semplicemente immancabile.

Alberto Fittarelli

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Tracklist:

CD 1:
1. Mefisto – Betrayed Truth
2. Obscurity – Demented
3. Corpse – Rise Again
4. Merciless – Souls Of The Dead
5. Morbid – Wings Of Funeral
6. Nihilist – Abnormally Deceased
7. Putrefaction – Putrefaction Remains
8. Carnage – Torn Apart
9. Therion – Megalomania
10. Carbonized – Final Chapter
11. Expulsion – Darkside
12. Grave – Brutally Deceased
13. Sorcery – Descend To The Ashes
14. Tribulation – Irrevocable Act
15. Afflicted Convulsion – Consumed In Flames
16. Dismember – Dismembered
17. Desultory – The Chill Within
18. Grotesque – Submit To Death

CD 2:
1. Entombed – But Life Goes On
2. Nirvana 2002 – Mourning
3. General Surgery – Slithering Maceration Of Ulcerous Facial Tissue
4. Dismember – Override Of The Overture
5. Grave – Into The Grave
6. Unleashed – Before The Creation
7. Tiamat – Ancient Entity
8. Carbonized – Recarbonized
9. At The Gates – City Of Screaming Statues
10. Liers In Wait – Bleeding Shrines Of Stone
11. Edge Of Sanity – Enigma
12. Cemetary – Nightmare Lake
13. Therion – Symphony Of The Dead
14. Afflicted – Tidings Vom Blue Sphere
15. Marduk – Still Fucking Dead (Here’s No Peace)
16. Dissection – Black Horizons

CD 3:
1. Evocation – Through The Darkened Peril
2. Seance – Reincarnage
3. Toxaemia – Beyond The Realm
4. Furbowl – Shark Heaven
5. Suffer – Human Flesh
6. Traumatic – A Perfect Night To Masturbate
7. Macrodex – Necrophilicide
8. House Of Usher – Rather Black
9. Crypt Of Kerberos – The Ancient War
10. Eternal Darkness – Psychopath
11. Interment – Morbid Death
12. Uncanny – Transportation To The Uncanny
13. S. G. R. – Die In Agony
14. Sarcasm – In Hate…
15. Crematory – Enshrouded (In The River Of Eternity)
16. Necrony – Under The Black Soil
17. Repugnant – Spawn Of Pure Malevolence
18. Katalysator – Mass Genocide Ritual

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