Recensione: Swedish Empire Live
Che i Sabaton siano un’inarrestabile macchina da guerra sembra ormai fuori discussione. I numeri dello Swedish Empire Tour parlano da soli: a partire dall’aprile 2012 il gruppo ha trascorso mesi e mesi on stage fra Europa, Australia, Canada e Stati Uniti guadagnandosi numerosi sold-out in madrepatria, date al fianco di Iron Maiden e Nightwish, esibizioni in diversi festival tra cui l’ultimo al prestigioso Wacken Open Air. Reduci da cotanto successo, i Nostri hanno quindi pensato di rallegrarci l’inizio dell’autunno con questo live-album, pubblicato il 20 settembre, che offre un buon riassunto di questo tour anche a chi non ha potuto prendervi parte.
“Swedish Empire Live” si presenta in una veste ancora più ricca del suo predecessore “World War Live – Battle of the Baltic Sea”: disponibile in diverse versioni che spaziano dal doppio dvd al blu-ray, fino ad arrivare alle edizioni limitate con vinili, poster ed audiolibro, ha un artwork dominato dai patriottici colori giallo e blu che non a caso richiamano moltissimo la cover di “Carolus Rex”, ultimo studio album della band.
Per la gioia dei portafogli meno capienti, però, esiste anche la normale versione in cd – che analizzeremo in questa sede – o dvd singolo, che comprende la registrazione integrale del concerto tenuto dai Sabaton il 4 agosto 2012 al Woodstock Festival, uno dei più importanti eventi open-air della Polonia ormai da diversi anni. La scelta di questa data appare tutt’altro che casuale: la patria di Vader e Behemoth nutre un tale affetto verso i cinque svedesi da aver premiato “Carolus Rex” con il disco d’oro e da averli scelti proprio come headliner di questo festival. Non a caso nell’edizione uscita per il mercato polacco i colori della cover richiamano quelli della bandiera nazionale, in segno di riconoscimento.
L’energia sprigionata dalla band si sente fin dalle prime note dell’ intro marziale “The March To War” e dei tastieroni di “Ghost Division”. “Uprising” racconta la rivolta di Varsavia del 1944 contro il nemico tedesco ed è quindi il primo omaggio patriottico della serata nei confronti del pubblico polacco, che sovrasta più volte il vocione del frontman Joakim Brodèn, facendo comunque risaltare a dovere chitarre e tastiera. Dopo questa calorosa ovazione iniziano ad emergere le doti da intrattenitore di Brodèn, che invita i suoi “polish friends” a saltare sulle note della cavalcata “Gott Mit Uns”, unico brano eseguito da “Carolus Rex”, oltre alla titletrack e alla pomposa “The Lion From The North”, che si conferma uno degli highlight assoluti di questo disco, soprattutto grazie al refrain in latino e ai trascinanti inserti di tastiera. Fra un pezzo di storia svedese e l’altro si passa alle “wasted lives” della prima guerra mondiale cantate nell’epico mid-tempo “Cliffs of Gallipoli”.
Dopo “The Price Of A Mile” e il vorticoso refrain di “Into The Fire” si continua con i chorus di “Midway” e “White Death”, che pur non rientrando tra i migliori brani di “Coat of Arms” guadagnano punti dal vivo grazie al pathos di Brodèn e ad un’esecuzione molto pulita degli assoli.
A questo punto i Sabaton scatenano definitivamente il pubblico polacco con il boato di doppia cassa e cori militareschi di “Attero Dominatus”, opener dell’omonimo album. La celebre massima del generale Sun Tzu “conosci il tuo nemico” proclamata dalla consueta voce femminile introduce “The Art Of War”, ormai diventata un vero e proprio anthem dei Sabaton, così come la successiva “Primo Victoria” che ci riporta agli albori della loro carriera.
La chiusura col botto viene affidata a “40:1”, altro esplicito omaggio al popolo polacco di cui Brodèn e soci celebrano la strenua resistenza contro la Wehrmacht tedesca. L’accoglienza trionfale riservata a questo brano si replica con “Metal Crüe”, inno un po’ ruffiano che comunque lascia senza voce i presenti.
Termina così un Live veramente esplosivo anche se non esente da qualche imprecisione, che offre una panoramica completa ed equilibrata di tutta la discografia dei Sabaton. All’innata simpatia di un Brodèn, sempre pronto a coinvolgere tra battutacce e pillole di storia, fa da contraltare una sezione ritmica ormai affiatata, nonostante gli stravolgimenti nella line-up che il gruppo ha affrontato nel 2012 lasciando come unici superstiti il bassista Pär Sundström e lo stesso Joakim.
“Swedish Empire Live” è un acquisto caldamente consigliato a tutti i fan dei Sabaton soprattutto se sprovvisti di “World War Live – Battle of the Baltic Sea”, ma anche agli amanti dell’heavy/power che conoscono poco la band: rispetto ad un semplice “Best Of” questo live rende molto bene anche nella sola versione audio la grande empatia che gli svedesi sanno creare con il loro pubblico e sa creare la giusta attesa per il prossimo studio album, previsto per il 2014, sperando che proprio l’instabilità della line-up non mini certi equilibri ormai consolidati da tempo.
Benedetta Premoli
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Sito Ufficiale: http://www.sabaton.net