Recensione: Sweet Blood Theory
Vorrei per una volta partire dal fondo: questo album è potente (a volte cattivo) tanto quanto melodico, diretto tanto quanto progressivo, cupo tanto quanto delicato. Non so se sono state le vicissitudini derivanti dalla rottura con la Nuclear Blast e la conseguente ricerca di una nuova etichetta a influenzare il songwriting dei Secret Sphere, sta di fatto che questo nuovo e atteso Sweet Blood Theory ci mostra una band determinata e incazzata, che ha una maledetta voglia di suonare metal e di continuare a spiazzarci come già hanno fatto in passato. Le tematiche affrontate dai nostri si fanno infatti più cupe, aumentano le sfuriate power, le distorsioni delle chitarre sono sempre al limite del thrash, le orchestrazioni non sono riempitivi ma un elemento che da una spinta in più alla dinamicità dei brani. Se a questo si aggiunge la nota cura maniacale delle melodie, sempre belle e da cantare, allora otteniamo un album che non ha nulla da invidiare alla discografia della band, ma che anzi si candida come uno dei meglio riusciti.
I Secret Sphere strumentalmente offrono una prova impeccabile, con la chitarra solista di Aldo Lonobile e la voce sempre stupenda di Ramon su tutti. La sezione ritmica, con Andy Buratto al basso, Paco Gianotti alla chitarra ritmica e Federico Pennazzato alla batteria danno solidità e quadratura ai pezzi mentre, come già menzionato precedentemente, immenso è il lavoro di Antonio Agate alla tastiere che, come precisato anche dalla band, riesce nell’intento di riproporre parti orchestrali che si rifanno ai lavori del grande Danny Elfman (Tim Burton).
La musica di Sweet Blood Theory si adatta perfettamente al concept dell’album, che si ispira alla novella “Il Vampiro” di John William Polidori del 1814, dove il vampiro in questione viene immaginato come un cavaliere. Questo dualismo vampiro/cavaliere lo si ritrova infatti già in Stranger In Black, brano che ha il compito di aprire le danze e che si dimostra degno del compito: grande velocità, melodie di grande impatto, il tutto condito da un bellissimo break orchestrale posto subito dopo il solo di chitarra. Altre perle di questo lavoro le possiamo ritrovare nelle seguenti From A Dream To Nightmare e Bring On, dove ancora una volta le ottime linee vocali sulle quali cavalca Ramon vengono accompagnate da musica metal energica che innalza muri sonori di grande impatto. Ottimi sono anche i continui cambi di ritmo e di atmosfera che si riscontrano tra le strofe e i ritornelli.
I Secret Sphere si divertono a sorprenderci con le tastiere dance di Welcome To Circus e con la ballad The Butterfly Dance dal chiaro sapore ottantiano.
Le orchestrazioni dalle tinte “Burtoniane” danno il via alla title track, brano di difficile catalogazione, di grande effetto, che alterna strofe complesse e cattive a chorus delicati. Si rallentano i ritmi con Feed My Fire, forse il brano meno ispirato ma non per questo di bassa qualità, e con la semi ballad All These Words, mentre l’imprevedibile Vampire’s Kiss chiude questo lavoro riuscito sotto tutti i punti di vista.
Come detto in apertura, questo è un album che presenta molteplici facce, e che allo stesso tempo riesce a mantenere una certa omogeneità lungo tutta la sua durata. A questo va aggiunto il fatto che questa caratteristica si sposa perfettamente con il personaggio del concept; questo significa una piena consapevolezza della strada che si vuole percorrere e un songwriting maturo che si adatta alle esigenze della band e di quello che vuole esprimere.
Un album che farà lo gioia di tutti i fan del gruppo italiano. La buona notizia è che i Secret Sphere sono tornati, la splendida notizia è che ancora una volta hanno dimostrato la classe che da sempre li contraddistingue da tutte le altre band.
Roberto “Van Helsing” Gallerani
Tracklist:
1. Evil Or Divine
2. Stranger In Black
3. From A Dream To Nightmare * MySpace *
4. Bring On * MySpace *
5. The Shadows Of The Room Of Pleasure
6. Welcome To The Circus * MySpace *
7. The Butterfly Dance
8. Sweet Blood Theory
9. Feed My Fire
10. All These Words
11. Vampire’s Kiss