Recensione: Sweet Vengeance

Di Alberto Fittarelli - 10 Agosto 2003 - 0:00
Sweet Vengeance
Band: Nightrage
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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73

Molti sognavano da anni di risentire il vero Tompa alla voce su un disco di death melodico, quel genere a cui lui ed i suoi At The Gates hanno praticamente dato origine intorno alla metà degli anni ’90: il cantante sembrava infatti essersi rifugiato su sonorità molto più vicine al punk/crust (vedi Disfear e The Great Deceiver, o i grinders Lock Up), escludendo l’estemporanea esperienza dei The Crown; anche in quest’ultimo gruppo si sentiva infatti il tentativo di variare la timbrica al di là di quanto già sperimentato negli anni passati.

Ed il definitivo ritorno allo screaming straziante di Slaughter of the Souls Thomas lo riserva alla collaborazione con questi Nightrage: band nata solo 3 anni fa da ex-membri dei greci Exhumation, i 4 ragazzi hanno la fortuna di poter coinvolgere oltrettutto il batterista dei The Haunted, Per M. Jensen. E la loro proposta musicale, chiariamolo subito, vuole andare oltre al cupo sound degli At The Gates, rispecchiando tutta una serie di correnti melodiche sviluppatesi negli anni intorno a capiscuola come In Flames e Dark Tranquillity; un death metal melodico e moderno, quindi, che non rinuncia però a colpi di coda dalla decisa personalità.
I momenti migliori sono infatti quelli in cui la band lascia da parte il drumming serrato alla Adrian Erlandsson per crescere in un sound più arioso, con le chitarre di Marios Iliopoulos e Gus G. a duettare in sintonia, in pieno swedish style, e la voce del nostro Tompa che sortisce l’effetto della carta vetrata; ed il contrasto con le linee melodiche viene volutamente accentuato dalla band, che ha chiamato anche il cantante degli Evergrey Tom S. Englund a mettere la propria timbrica morbida e pulita al servizio delle composizioni di Sweet Vengeance.

Non è un caso che tra gli episodi migliori del disco spicchi infatti Circle Of Pain: una canzone che parte hard rock, spiazzando l’ascoltatore con le linee vocali limpide di Englund, per poi vedere un duello di voci creato dai due cantanti in un crescendo di emotività del tutto riuscito. Emozioni che possono solo essere accentuate dal bellissimo artwork di Niklas Sundin, con una sagoma umana indistinta, percorsa da correnti elettriche, persa nella desolazione di un paesaggio autunnale.
Bisogna dire però che non tutto il songwriting di questa multinazionale del metal estremo (2 greci, 2 svedesi ed un bassista francese) si colloca su alti livelli, con i soliti alti e bassi tipici di una band che deve ancora trovare una formula del tutto personale: l’opener The Tremor è per esempio un episodio decisamente scontato, così come i momenti in cui i Nightrage si ritrovano a percorrere i binari del già sentito svedese; ciò non toglie che le tracce mostrino un gruppo compatto e già pronto per l’affermazione, il cui disco vale sicuramente l’acquisto. Nella speranza che da questi musicisti possa arrivare un domani il capolavoro.

Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli

Tracklist:

01. The Tremor
02. The Glow Of The Setting Sun
03. Hero
04. Elusive Emotion
05. Gloomy Daydreams
06. Macabre Apparition
07. In My Heart
08. Ethereal
09. Circle Of Pain
10. At The Ends Of The Earth
11. The Howls Of The Wolves [Instrumental]

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