Recensione: Sword And Sorcery
Dopo un ottimo debut album ritornano i tedeschi Majesty sulle scene dell’Heavy Metal con questo nuovo platter. Il problema della band è questo: essere paragonata esageratamente ai Manowar, paragone che non può che nuocere agli stessi Majesty. Quando leggo frasi come “Nuovi Manowar tedeschi” non posso che sorridere di fronte alle parole dell’ultimo defender di turno. Certi paragono non possono sussistere nè dovrebbero sussistere, specie per una band alle prime armi.
Ma torniamo a noi. Il disco comincia con l’ottima Sword And Sorcer, mid tempo dal solenne andamento dal flavour epicheggiante. La voce di Tarek però, se poteva andar bene per un debut album, qui non riesce a convincere, troppo poco tecnica infatti si rivela essere anche se l’impegno ed il feeling che il cantante ci mette riesce a sollevarne un pò le tristi sorti.
Dopo la fast song Field Of War, di notevole e massiccio impatto, troviamo la scontata Heavy Metal che comunque si pone in una posizione di eccellenza grazie alla partecipazione di Ross The Boss (si proprio lui!) nel fulmineo e complesso assolo. Epic War ha certamente un titolo molto affascinante, la canzone si attesta però nella media del lotto risultando sufficientemente bella grazie a melodie ragionate e abbastanza vincenti, così come la seguente Ride Silent dal potente incedere. Si ritorna a respirare aria più vivace con la bellissima Fist of Steel che risulta essere sicuramente tra le song più riuscite del disco grazie agli energici riff e ai travolgentissimi refrain. La ballad Aria of Bravery si attesta su livelli di succifienza e di certo non rimarrà impressa per molto nella nostra mente. Chiude il disco l’ottima Metal to the Metalheads, un mid tempo dalle tinte granitiche e rocciose.
In conclusione questo disco si rivela essere un lavoro più che sufficiente nel suo complesso. Tuttavia i Majesty si sforzano troppo nel ricercare melodie tanto care ad un Heavy Metal d’intenzione epica oggigiorno solo lontanamente riproponibile, cadendo, così, nell’assoluta scontatezza. Manca, insomma, alla musica della band, quella sensazione musicale di selvaggio e magmatico Heavy Metal, quello spunto di originalità che scaturiva da dischi epocali ai quali i nostri tentano un pò troppo spudoratamente ed impersonalmente di fare il verso.
Inoltre questo continuo rifacimento al Manowar sound ed in particolare all’attitudine Manowar rende i Majesty abbastanza anonimi. Ci resta tuttavia in mano un platter valido e pienamente sopra la sufficienza ma che paga dazio al senso di “scontato” che traspare in numerose canzoni e che potrà essere amato ed apprezzato pienamente solo da chi si avvicina per le prime volte a questa fantastica musica.
