Recensione: Sword’s Song
Personalemente nutro sempre molta attenzione per le uscite della Napalm Records, un’etichetta che nel corso degli ultimi anni ha lavorato assai bene, lanciando nuove band molto valide e rendendo il suo marchio un sinonimo di prodotto, se non di alta qualità musicale, quantomeno ben curato. Tra le giovani creature della scuderia troviamo i Battlelore, band finlandese con una spiccata passione per il fantasy (andate a dare un’occhiata alle foto sul loro sito…) che con questo lavoro arriva al secondo episodio da studio, riaffacciandosi sulle scene dopo il poco ispirato Where The Shadows Lie.
Sword’s Song è il prodotto della fusione di diverse influenze, alcune (poche) provenienti dalla sacca classica del metal, altre che giungono dalla frangia più moderna. È inoltre innegabile la ricerca di tinte epiche, che a volte danno vita a episodi apprezzabili come l’opener Sons Of Riddemark, una marcia scandita da una batteria cadenzata e un riff di tastiere piuttosto semplice e abbastanza efficace. Peccato per il break acustico centrale con le voce femminile, che spezza probabilmente troppo il ritmo interrompendo l’epico incedere del brano. Una caratteristica della musica di questa band che credo finisca spesso col penalizzare la resa di molti brani, quasi tutti con l’esclusione di quelli più “facili” e melodici come Forket Height. Una bella prova dei finlandesi è la ballata Horns Of Gondor, una lenta strumentale dalle leggere venature folk che risulta davvero piacevole e ben riuscita. La title track Sword’s Song mette invece in mostra i caratteri dominanti che resteranno per tutto l’album: linee vocali incattivite e ritmi più elevati (ma mai frenetici) spezzati da break più lenti affidati alla voce femminile. Questi inserti, sinceramente mai convincenti, da possibile valore aggiunto si tramutano il più delle volte in una delle pecche più grosse dell’album. Meglio, anche se non per tutti i 12 pezzi, la voce di Patrik Mennander e le parti di tastiera, mentre chitarre e batteria sono relegate a fungere da mera struttura.
A mio parere questo è un album abbastanza controverso, che per quanto presenti alcuni spunti interessanti, fallisce in diversi dei suoi intenti. L’attenzione rivolta dalla band alle tematiche fantasy e a una natura epica ed evocativa dei brani non è sempre concepita in maniera brillante. Molti tratti della musica dei Battlelore mal si adattano a questo tipo di approccio: i suoni troppo moderni (dai richiami quasi post-thrash, talvolta anche nelle linee vocali), una voce femminile effettata quasi mai a proprio agio e parti pseudo-goth stonano fortemente con il tentativo di un album del genere e le liriche di tolkeniana ispirazione.
Sword’s Song suona finlandese, non però alla splendida maniera dei Turisas o della scena folk, ma più verso il versante NightWish e compagnia, con l’aggiunta di qualche vaghissima influenza bodomiana. Un disco che può piacere ai più gotici e disposti ad accettare un notevole numero di venature moderne, mentre è vivamente sconsigliato agli amati dell’epicità classicista: quella del power-speed teutonico, dei discepoli bathoryani più o meno estremi, e dell’heavy d’oltreoceano. Procedete ad un attento ascolto prima dell’acquisto, non lasciatevi trarre in inganno da cover e testi, vi trovereste d’innanzi a un album che di classico ha poco e nulla.
NB: l’etichetta “Power” è stata data soltanto per necessità e, pur avvicinandosi più delle altre definizioni, non calza a pennello per il genere che questo gruppo propone.
Tracklist:
01. Sons Of Riddermark
02. Sword’s Song
03. The Mark Of The Bear
04. Buccaneers Inn
05. Attack Of The Orcs
06. Dragonslayer
07. Khazad-Dûm pt2
08. Horns Of Gondor
09. The War Of Wrath
10. Forket Height
11. Starlight Kingdom
12. The Curse of The Kings (Bonus Track)
Line-up:
– Jyri Vahvanen, Guitar
– Miika Kokkola, Bass
– Henri Vahvanen, Drums
– Jussi Rautio, Guitar
– Patrik Mennander, Clean male and raging vocals
– Maria, Keyboards
– Kaisa Jouhki, Female vocals
Guest musicians:
– Eric Zacharias, Additional synthesizer
– Tommi Havo, Background raging vocals
– Miitri Aaltonen, Background vocals
…and other helpful creatures
Alessandro ‘Zac’ Zaccarini