Recensione: Symmetry In Motion
Seconda uscita discografica per Elevener, progetto Scandi-Aor concepito intorno al 2005 dal polistrumentista svedese Johan Bergquist in collaborazione con il collega Andreas Brodén, sfociato qualche anno più tardi in un buon disco d’esordio intitolato “When Kaleidoscopes Collide”.
Interrotto il sodalizio con Brodén – chiamato nel frattempo a prestare opera in impegni di diverso tipo – il solo Bergquist ha proseguito nel tempo a mantenere in vita il gruppo, fornendolo, in occasione del ritorno in scena, di una fisionomia maggiormente completa e funzionale. Un obiettivo conseguito grazie al coinvolgimento di una line up vera e propria, alla quale poter affidare la realizzazione di una serie di brani composti in combutta con un nuovo partner artistico, il poco conosciuto chitarrista scandinavo Magnus Lindqvist, ed all’entrata in formazione di un singer finalmente di ruolo (Pierre Wensberg, ex Prisoner ed Heartbreak Radio), in modo da annullare quello che era sembrato il grandissimo punto debole della precedente uscita, carente in larga misura proprio nelle incerte e spesso inadeguate vocals dello stesso Bergquist.
Il risultato scaturito è “Symmetry In Motion”, disco che, a partire dalla concettualità astratta di titolo e copertina, per giungere sino al mero contenuto musicale, riprende con estrema aderenza la medesima impostazione stilistica del capitolo edito nel 2008, mantenendone inalterate pressoché tutte le caratteristiche.
Nonostante le ottime premesse, tali da riflettere un certo ottimismo anche al riguardo di un’eventuale miglioria nel concreto della proposta, vanno tuttavia constatati esiti che, in più d’una occasione, lasciano poco spazio ad una valutazione di largo consenso, alimentando piuttosto qualche riserva sulla reale fruibilità di una serie di canzoni troppo spesso appesantite da trame sonore dal modesto impatto emotivo. O per dirla in termini molto più diretti e prosaici: un po’ ripetitive e monocordi.
I possibili entusiasmi, scompaiono, infatti, al trascorrere del primo nucleo di brani presenti in tracklist. Una pattuglia composta da quattro-cinque tracce di discreta levatura, in cui riconoscere – senza eccessivi trionfalismi – i caratteri di un buon AOR di radice nordica, composto da ritornelli piacevoli, qualche hookline fluida ed immediata ed un songwriting “leggero” che, uniformandosi come già accaduto in occasione di “When Kaleidoscopes Collide”, con lo stile appartenente ai vari Spin Gallery, On The Rise, Street Talk, Talk Of The Town e Grand Illusion, mescola gli elementi necessari nell’elaborare un prodotto elegante e di facile ascolto.
Gl’intoppi emergono invece con il proseguire del minutaggio, destinato a rivelare una qualità di composizione spesso poco brillante, appiattita su di una serie di stereotipi e linee melodiche poco incisive che distrattamente passano senza lasciare alcun segno.
Ed anzi, in qualche caso, suscitano pure qualche sbadiglio: “Tearing Me Down”, “For The Times We Share”, “You Got What It Takes” e la conclusiva “Modern Times”, riassumono con lapidaria sintesi il concetto senza lasciare molti dubbi in merito.
Nulla da eccepire sulla statura dei musicisti, così come sull’operato del frontman Pierre Wensberg, cantante finalmente in possesso di corde vocali adatte al genere ed alla proposta degli Elevener.
I problemi di “Symmetry In Motion” si legano essenzialmente ad una qualità dei brani spesso altalenante che, se in alcuni frangenti si dimostra capace di mettere a segno qualcosa di buono, al contrario, con eccessiva frequenza sprofonda in passaggi d’opaca inconsistenza, in cui la sensazione di perdere tempo prezioso nell’ascolto di canzonette mediocri ed impalpabili, si rende drammaticamente concreta.
Pur se con qualche difetto, meglio il primo.
Discutine sul forum nella sezione Hard Rock / Aor!
Tracklist:
01. Just As I Thought
02. Hypnotized
03. Written In Your Eyes
04. Dare To Love
05. Never Would I
06. Heal Me
07. Cage Of Broken Dreams
08. Tearing Me Down
09. For The Times We Share
10. We Got What It Takes
11. Modern Times
Line-up:
Pierre Wensberg – Voce
Magnus Lindqvist – Chitarra
Robert Garnold – Basso
Anton Roos – Batteria
Johan Bergquist – Tastiere