Recensione: Synchronized
Ma quanto è bello avere tra le mani un nuovo disco dei britannici FM? Parliamo di gente che ha pubblicato un certo Indiscreet nel 1986, ovvero uno dei migliori platter AOR di sempre, doppiato da quel Tough It Out (1989) che ai tempi nessuno avrebbe immaginato sarebbe stato l’ultimo buon successo della prima fase della band. All’altezza di Takin’ It to the Streets (1991), infatti, i gusti del pubblico erano inopinatamente virati verso la flanella di Seattle e gruppi come gli FM finirono nella soffitta del passato di cui quasi ci si vergogna.
Fatto sta che oggi, a un trentennio di distanza, gli FM sono ancora qui a suonare della gran musica, forse minata di una certa ripetitività e, certamente, prevedibile, ma splendidamente scritta, arrangiata ed eseguita.
Questo Synchronized esce a due anni dall’ottimo Atomic Generation, confermandone i punti forti, pur senza raggiungerne le vette. La proposta è la medesima di sempre: AOR di classe, una voce inattaccabile come quella di Steve Overland, solide melodie e quel vago tono melanconico che scorre lungo le vene del genere.
Colgo nel mazzo dei pezzi e trovo il singolo Synchronized, piacevole variazione sul tema della classica canzone da highways statunitenisi. Incappo nella eccellente Best Of Times, forse il momento meglio riuscito del disco, con quel suo incedere da Brian Adams più convinto, sulla base di una melodia che cresce con gli ascolti.
Ed ecco Ghost Of You And I, ballad AOR protopica, ricca di un pathos che la fa scartare dalla banalità, qui sempre dietro l’angolo.
Non posso non citare Broken, che ha un piglio di grande esperienza e gioca intorno a un dinamismo che impone di battere il piede e scuotere la testa (beh, l’headbanging qui proprio non è di casa).
Bella anche Change for the Better, che è il pezzo più riminescente dei primi due dischi degli FM e, dunque, non può non essere apprezzato dal fan di sempre. Ma cogliete a caso e non sbaglierete: i suoni aspri di End of Days e il groove di Pray, la pompa di Angels Cried (meravigliosa e molto Journey) e l’hard arioso di Hell or High Water, fino al divertente finale con Ready for Me, tutto contribuisce alla qualità del pacchetto finale.
Se devo proprio dire una parola in più, la spendo volentieri per Walk Through The Fire, un rock elettrico che sembra saltato fuori dalle classifiche pop degli anni ottanta, a volte capaci di portare nei piani alti grandi pezzi (è ancora possibile?).
Insomma, Synchronized è un gran bel disco. Non quanto Atomic Generation, ma validissimo. Gli FM sono una sicurezza e per questo vanno sempre lodati.