Recensione: T.M.T.T.80 (Take Me To the 80s)
Seconda prova su full length ufficiale dei nostrani Reckless che a distanza di sei anni dal precedente Too Glam To Die giungono sul mercato con T.M.T.T.80, acronimo di Take Me To the 80s, Cd che si accompagna a un libretto di dodici pagine con tutti i testi e varie foto dei componenti la band.
Nati dalla passione di Andrea “A.T. Rooster” De Lorentiis (voce, tastiere) e Mikki Mixx (batteria), unici membri rimasti della formazione originale del 2006, anno della loro fondazione, i veneti a oggi vantano per l’appunto un autoprodotto intitolato Reckless risalente agli inizi della carriera seguito da due album totalmente e spudoratamente votati al Glam Metal di stampo USA anni Ottanta. Il resto della line-up si completa con la coppia d’asce Dany Rockett/Alex Jawbone e si chiude con Jack Chevy al basso.
Per i cinque “magnagati” il tempo pare essersi fermato per davvero ai primi anni Ottanta, quando orde di chiome laccate dalle altezze vertiginose infestavano bonariamente il Sunset Boulevard a Los Angeles riempiendo locali mitici quali il Rainbow, il Gazzarri e il Whisky a Go-Go, solo per citarne tre. Un microcosmo che viveva di vita propria, fra ragazzoni longilinei in cerca della realizzazione del loro sogno americano in ambito musicale e splendide ragazze in minigonna e tacchi a spillo, spesso al lavoro nei vari locali notturni della zona ma anche solamente sexy accompagnatrici di quelle rockstar in pectore. Lungo quella mitica striscia di asfalto spiccarono il volo i vari Motley Crue, Guns N’ Roses, L.A. Guns, Cinderella, W.A.S.P. , Dokken e compagnia multicolore.
Il look e i nomi di battaglia dei Reckless riportano a quel periodo, così come la loro musica, come specificato a inizio recensione. E non fanno nulla per nasconderlo, evitando di ricercare chissà quale soluzione personale alla lezione impartita da quei maestri dell’hard rock che fecero il botto a livello mondiale, lasciando le briciole o a anche meno alle moltitudini di wannabe che per i più svariati motivi dovettero poi archiviare quel desiderio di successo.
E proprio in questo risiede l’onestà intellettuale della premiata ditta A.T. Rooster & Co. : nessuna menata evolutiva o virtuosistica ma semplicemente il fatto di interpretare al meglio e secondo i propri gusti le sonorità Hair’N’Glam di quel momento storico.
A rimorchio del pezzo “Countach”, vero capostipite del disco, che nella sua semplicità riesce a entrare sottopelle per poi rimanerci per giorni e giorni, Take Me To the 80s si dimena lungo quasi un’ora di musica declinata lungo dodici canzoni. Le altre più rappresentative bordate pregne di hairspray rispondono ai nomi di “Chic & Destroy”, un inno bell’e buono à la Poison, l’immancabile robusta ballatona “Tonight” e la violenta “Back In Time” all’interno della quale i vicentini dimostrano che quando c’è da mazzuolare per bene non si tirano di certo indietro.
T.M.T.T.80, nomen omen, pubblicato sotto l’egida di Sneakout Records, Burning Minds Music Group & Atomic Stuff Promotion è un totale, ben prodotto e piacevole atto d’amore nei confronti della musica del passato privo di puzza sotto al naso: solo fottuta attitudine rock’n’roll con il sorriso stampato sulle labbra.
Stefano “Steven Rich” Ricetti