Recensione: Tales From The Thousand Lakes
Vi propongo su un piatto d’argento uno dei dischi più oscuri e graffianti incisi
da questo gruppo finlandese. Prima di tutto un breve accenno alla line-up. Si
tratta di cinque ragazzi giovanissimi che stanno per gettarsi nelle acque gelide
in cui si muove il metal del Nord: rompendo il ghiaccio con i gomiti, scaleranno
le classifiche dando del filo da torcere ai migliori gruppi in circolazione.
Le note desolate di Thousand Lakes aprono questa ferita, lentamente e con
dolore, mentre Into Hiding stabilisce sin dal primo secondo direzione e
sound verso cui gli Amorphis si muoveranno nel corso della loro storia. Una voce
a dir poco grandiosa scandisce le parole magiche tratte da un libro
particolarmente conosciuto nella finnish culture, Kalevala. Tonalità basse e ben
impostate creano un’atmosfera unica, un contesto tale da rendere facilmente
accessibili piccoli momenti di pausa per niente inutili, ma che al contrario
concedono spazio alla riflessione e al respiro. Per fare un esempio, questo è
quanto accade via via che ci avviciniamo alla fine della terza traccia,
intitolata The Castaway.
Ecco il momento di uno dei pezzi più amati dai fan degli Amorphis. Black
Winter Day. Protagonista del brano è senza dubbio il tastierista Martenson:
ogni secondo trascorre sulle ali sottili di una keyboard onnipresente e l’assolo
ne è testimonianza vivente. Mentre Drowned Maid velocizza le ritmiche, si
passa alla traccia che più ho apprezzato di questo album: è straordianario come
In The Beginning riesca a trasmettere movimento e tristezza, malinconia e
mistero in meno di quattro minuti: una splendida composizione da parte della
chitarra di Esa, poi ancora un assolo di tastiera ed il gioco è fatto.
Dell’ultima traccia non voglio dire niente, sicuramente ne resterete sbalorditi.
Purtroppo ho conosciuto questo disco solo dopo l’ascolto delle successive
registrazioni. Un peccato, anche se non è ancora troppo tardi. Sono sicuro che
un attento studio di questi deliziosi minuti mi aiuterà a vedere in un altro
modo splendidi capolavori come Elegy e Tuonela. Se siete veramente interessati a
questo gruppo, ascoltate il mio consiglio: partite dalle origini e sfruttate
l’evoluzione per riuscire a gustare in modo più profondo e completo i futuri
acquisti.
Track List:
1.Thousand Lakes 2:04
2.Into Hiding 3:46
3.The Castaway 5:33
4.First Doom 3:52
5.Black Winter Day 3:51
6.Drowned Maid 4:23
7.In The Beginning 3:38
8.Forgotten Sunrise 4:54
9.To Fathers Cabin 3:50
10.Magic And Mayhem 4:28