Recensione: Taming the Demons
Dopo essersi affacciati sulla scena 2 anni fa con un ep di 4 tracce, giungono al debut su lunga distanza gli statunitensi Earthride, pure-doom dal Maryland, come poteva essere altrimenti?
Gruppo molto giovane artisticamente parlando, ma che non deve essere assolutamente ignorato per due motivi: Sono un gruppo della Southern Lord etichetta di massimo spicco per quanto riguarda produzioni del genere, e perchè tra le loro fila militano personaggi di tutto rispetto come il singer Dave Sherman ed il batterista Eric Little che in passato hanno già detto la loro con più note formazioni come Spirit Caravan, Internal Void e Wretched.
Gli Earthride hanno una poposta musicale molto interessante: riescono a combinare la pesantezza tipica dei master Black-Sabbath, con il feel grezzo e ruvido dei Motorhead. Il risultato è assolutamente sconvolgente, canzoni lente e oppressive si alternano ad altre più cadenzate, che richiamano alla psichedelia durante gli assoli di chitarra in pieno stile Southern-Blues. La voce di Sherman sotto molti punti di vista si avvicina di tanto a quella corrosa di Lemmy, anche se la sua risulta molto più slabbrata ed “alcolic” in certi passaggi. Negli Earthride oltre alle classiche influenze Doom e Blues, se ne possono sicuramente citare altre: si prenda ad esempio la song di apertura “Valium 10”, in cui il basso Joe Ruthvin detta alcuni tempi dal marcato sapore Funk, oppure “Train Wreck” la più tirata fra le song del disco.
Tra le 7 canzoni di “Taming the Demons” una delle migliori è sicuramente “Deception”, pesante e lenta, con un riff di base assolutamente trascinante ed un ritonello soffocato. La malinconia traspare da questa canzone da ogni particolare: dalla voce Sherman che pare non volere esagerare, dal drumming minimale di Eric e dagli assoli slabbrati di Kyle alla chitarra. Altra grande canzone è la title-track che parte proprio come un classico pezzo dei Motorhead per poi arrivare su lidi ultra-doom, i più pesanti di tutto il disco.
Che dire se non che non mi sarei aspettato mai e poi mai un album del genere in questo periodo. Gli Earthride ed il loro sound “Biker-doom”, come li definisce la Southern Lord, sono un ottima prova di come il doom stia attraversando un ottimo periodo, in cui vi sono numerose prolifiche band da tenere sott’occhio.
Per tutti i maniaci delle ghost-track: anche gli Earthride ce ne hanno messa una, composta da grida elttrificate e da una serie di rumori noise, nulla di eccezionale, ma provate a trovarla.
Doom on!
Track-list:
1. Valium #10
2. For Mere Remains
3. Train Wreck
4. Under a Black Cloud
5. Deception
6. Mr. Green
7. Taming the Demons