Recensione: Taste My Fist

Di Federico Mahmoud - 10 Aprile 2007 - 0:00
Taste My Fist
Band: Engrown
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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53

Engrown è una giovane formazione romana di cinque elementi, giunta con Taste My Fist al debutto assoluto nella giungla indipendente della penisola. Un ambiente che difficilmente riserverà fortune al quintetto capitolino, impegnato in quattro brani a base di arcigno thrash metal con sporadiche tinte death; d’altronde è questo il destino preannunciato per chi, con un’onestà che meriterebbe ben altro feedback, decide di esordire suonando semplicemente il proprio genere preferito, senza preoccuparsi troppo di originalità, freschezza e via dicendo. Miraggi che spesso inducono band inesperte a tentare minestroni musicali improbabili, pur rivelandosi le armi più efficaci per combattere una concorrenza ormai spietata.

Taste My Fist è soltanto una valvola di sfogo, il canale più immediato per affacciarsi sulla scena e lasciare un segno tangibile del proprio passaggio. Di rabbia ce n’è a volontà, ma emergono tutti i limiti di una registrazione demo a budget limitato: suoni approssimativi, equilibrio precario tra gli strumenti e un songwriting ancora in fase embrionale. La tracklist vive di luci e ombre, ingranando solo sul finale con Mansion Morgue, peraltro il brano dall’impronta floridiana più marcata; il resto si muove da una base slayeriana, assestandosi su tempi medi e strutture lineari che esaltino il lavoro delle due chitarre (Polluted). Effettivamente è dal riffing della coppia Dino Valerio che giungono gli spunti più interessanti, anche in sede solistica, mentre la sezione ritmica difetta ancora di quel carattere necessario per infondere maggiore dinamismo alle composizioni; non convince pienamente la voce di Alex, impegnato in un growl per la verità un po’ monocorde, ma sussistono tutte le attenuanti legate a una qualità di registrazione scadente.

Taste My Fist è il prodotto acerbo di una personalità che deve ancora emergere. Niente paura: il tempo è tutto dalla parte di questi ragazzi, che nel frattempo (i pezzi risalgono a febbraio 2006) avranno già limato molte delle imperfezioni affiorate al primo tentativo. Noi li aspettiamo per nuovi ragguagli.

Federico ‘Immanitas’ Mahmoud

Tracklist:
01 Taste My Fist
02 Media Prisoner
03 Polluted
04 Mansion Morgue

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53