Recensione: Tearing Your Soul Apart
Da Mantova con furore: sono i Crowdead, alla loro seconda fatica in studio dal titolo ‘Tearing Your Soul Apart’, che segue l’esordio ‘Malphas’ del 2020.
Le coordinate sulle quali viaggia il quartetto lombardo sono sempre quelle del Groove Metal fortemente contaminato dal Death, per cui pezzi essenzialmente tirati e senza pause.
Curioso come le canzoni su ‘Tearing Your Soul Apart’ siano nove, così come nove erano sul precedente lavoro e che la durata complessiva sia praticamente la stessa (trenta minuti), la quale agevola molto l’ascolto che altrimenti risulterebbe un po’ ridondante.
Ad aprire le danze (pardon, l’headbanging) è il brano che dà il titolo al disco, con un inizio che sembra quasi il classico intro, poi dal quarantesimo secondo in poi il pezzo va sparato e spedito, ottimi il ritornello e il growl di Roberto.
‘Human Deceit’ trasuda Groove da tutti i pori, la chitarra di Teo è l’assoluta protagonista con i suoi riff e l’assolo piazzato a metà, senza dubbio il momento top dell’album.
Dopo i cambi di ritmo di ‘No Redemption’, dove la violenza sonora non cala mai, è il turno di ‘The Poem Of Lies’, poco più di un minuto che serve per introdurre ‘Everything Ends’, per chi vi scrive, ahimè, il momento meno ispirato. A non piacere del tutto è la linea vocale, compreso un ritornello abbastanza debole.
Al contrario, ‘Salvation’ è un altro tassello ben piantato, importante e riuscito, qui tornano prepotenti i cambi di tempo, il ritornello non è troppo complicato ma funziona alla grande.
Per chiudere questo ‘Tearing Your Soul Apart’ i mantovani piazzano una cover di ‘Territory’ dei Sepultura.
Devo confessare che prima di ascoltarla avevo un po’ paura della resa, ma mi sono ricreduto fin dalle prime note. Il brano, che vede la partecipazione di Alle Rabitti degli Injury, fila come meglio non potrebbe, i suoni sono ottimi (la produzione dell’album è di alto livello) e la cosa che più convince è che i Crowdead sono riusciti a renderla molto personale; l’esame è ampiamente superato.
Questi lombardi ci sanno fare, il loro Groove/Death Metal è ben fatto, i suoni sono prodotti come si deve, e sono l’ennesima dimostrazione che nel sottobosco infinito del Metal nostrano ci sono tante band valide e che vanno solo trovate e ascoltate.
‘Tearing Your Soul Apart’ è stato registrato, mixato e masterizzato presso gli Audiocore Studio. L’artwork è stato curato da Stefano Cavazzini e Giorgia De Biasi.