Recensione: Teatroelementale
Essere originali in un genere, come il metal, in cui spesso si sente dire che ormai tutto è già stato scritto e suonato, non è semplice. Ancora meno semplice è riuscire ad esserlo più di una volta. Gli In Tormentata Quiete ci erano riusciti con il loro esordio omonimo quattro anni fa. Ora esce il loro secondo lavoro in studio, intitolato “Teatroelementale”, col difficile (difficilissimo) compito di confermare quanto fatto sentire in precedenza e tentare, si spera, di stupire nuovamente i propri ascoltatori.
Prima di cominciare a parlare del disco è necessaria un’ulteriore piccola digressione.
I concept album nel metal sono una pratica diffusa e consolidata. I risultati, però, sono sempre stati estremamente altalenanti. Alcuni gruppi hanno sfruttato l’idea di unificare tutte le canzoni di un album attorno a un’idea o a una storia da raccontare per realizzare dei capolavori. Altri, invece, non sono stati altrettanto fortunati sfornando dischi mediocri. Risultato causato da una musica non all’altezza dei concetti che si volevano veicolare e/o della storia che si voleva raccontare. O ancora perchè il concept risultava un po’ “campato per aria” e in definitiva un tentativo di dare maggiore spessore a brani che si legavano poco o per nulla tra loro. Tutta questa lunga filippica, in definitiva, per riflettere su come non sia sempre facile realizzare un concept album e di come il fatto di avere un’idea generale (anche buona) dietro alla composizione delle tracce del disco non garantisca automaticamente un risultato di alto livello.
A legare tutti i brani di “Teatroelementale” degli In Tormentata Quiete è una riflessione sull’uomo e il suo rapporto con se stesso e la realtà che lo circonda. Si comincia con una intro in cui udiamo una radio che sembra sintonizzarsi, per puro caso, su un’opera di Pirandello, il “Discorso sul Teatro Drammatico” che dà anche il nome alla traccia.
Come conseguenza delle parole ascoltate, qualcosa si muove all’interno dell’ascoltatore. Qualcosa di nuovo nasce (o rinasce) in lui. Una coscienza che prende vita dalla conoscenza e che si rivolge all’ascoltatore che non è più un uomo, ma un “nonUomo”, ormai ridotto a mero involucro vuoto, senza più aspirazioni, sentimenti, motivazioni, desiderio di vita. Con “L’Alchimista” comincia una sorta di dialogo tra questi due attori di un teatro immaginario (o elementale) su cosa faccia di una persona un Uomo e di come il nostro nonUomo sia, inizialmente, intenzionato a rifiutare tutti questi elementi perchè da lui ritenuti solo veicolo di inutile sofferenza.
Il dialogo prosegue con la nuova coscienza che mostra al nonUomo tutto ciò a cui sta rinunciando: la vita (con la V maiuscola), la sua anima, i sentimenti, etc. fino a che il nonUomo, finalmente, si risveglia e vomita tutto l’asfalto che ha in corpo. Splendida, in questo caso, la metafora che equipara il catrame a tutti gli impedimenti sociali, religiosi e morali che incatenano l’uomo qualunque e lo rendono mediocre, anonimo, nonVivo.
Come si diceva inizialmente, però, tutto questo concept, per quanto bello, ispirato, profondo, avrebbe ben poco senso se non fosse supportato da una adeguata resa sonora. In questo gli In Tormentata Quiete non deludono. Chi ha avuto modo di ascoltare il loro demo “I Tre Attimi del Silenzio” e il debutto “In Tormentata Quiete” sa già che non sono un gruppo musicalmente banale. Nel recensire il loro precedente cd li avevo paragonati agli Asmegin, non tanto per una qualche somiglianza sonora o nei temi trattati, ma per la capacità, tutt’altro che diffusa, di riuscire a combinare tanti strumentisti, influenze musicali ed elementi diversi in maniera così convincente ed uniforme. In questo “Teatro Elementale” le loro capacità rimangono invariate dimostrandoli una volta di più ottimi compositori, pieni di idee e delle capacità giuste per trasformarle in canzoni.
Le voci (pulita, scream, growl, femminile pulita) duettano tra loro in modi che ben pochi son capaci di concepire. Il songwriting passa agevolmente attraverso una serie infinita di registri, dall’avantgarde, al black, al gothic, al pop, al jazz, all’heavy classico, all’ambient, seguendo il concept, divenendone una sorta di ideale colonna sonora, ma non solo. La musica di questo disco, infatti, non si limita a fare da tappeto ai testi, ma li illustra, si fonde con essi divenendone parte integrande e contribuendo a dipingere con le note la vicenda che si dipana di fronte a noi. A seconda del momento, dei dialoghi, quindi, il songwriting, lo stile, cambia per seguire la tensione dei concetti espressi e a sua volta la voce muta, si esprime con toni differenti a seconda di chi sia a parlare e di ciò che dice. Ciò che viene detto, inoltre, è per gli italiani facilmente comprensibile fin dal primo ascolto in quanto tutti i testi sono proprio nella nostra lingua. Ulteriore merito agli In Tormentata Quiete deve essere tributato proprio per essere riusciti a scrivere canzoni in cui viene usata in maniera più che convincente una lingua che a volte sembra risultare ridicola in un genere come il metal.
Un’opera (si, questa è, non vi è termine più giusto per definirla) in cui testi e musica si fondono indissolubilmente per contribuire a realizzare un’esperienza uditiva ed emozionale come poche.
Per concludere gli In Tormentata Quiete realizzano un secondo album che dimostra, conferma e rilancia le loro quotazioni, facendoli ambire a un posto di primo piano tra le band più originali e, perchè no, geniali in circolazione. “Teatroelementale” è un disco di grandissima qualità, pieno di idee, composto e suonato ottimamente. Certamente non è un ascolto consigliato a tutti, ma di certo coloro i quali avranno l’ardire di approcciare questo cd con la giusta disposizione d’animo e di testa, scopriranno un piccolo capolavoro che non lascerà il vostro lettore per molto, molto tempo.
Tracklist:
01 Discorso sul Teatro Drammatico
02 L’Alchimista
03 Monologo 1
04 La Danza del Fuoco
05 Monologo 2
06 Il Pianto della Terra
07 Monologo 3
08 Dell’Uomo e del Vento
09 Monologo 4
10 Il Canto del Mare
11 Monologo 5
12 Le Illusioni del Vento
13 Monologo 6
14 Del Mare alla Luna
15 Epilogo
Alex “Engash-Krul” Calvi
Discutine sul forum nel topic dedicato!