Recensione: Technical Ecstasy

Di ZteveHarriz - 25 Luglio 2004 - 0:00
Technical Ecstasy
Etichetta:
Genere:
Anno: 1976
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
83

Technical Ecstasy, settimo album della band, uscito nell’anno 1976, porta con sè un alone di mistero e una pessima fama del tutto immeritata. Ok, troviamo in esso un Ozzy Osbourne quantomeno devastato dalle droghe e segni di rottura all’interno della band, ma questo disco è la prova che la musica và al di sopra di qualsiasi ostacolo e il risultato è davvero eccezzionale!
Considerato il disco di rottura con il passato, non solo per la (splendida) copertina, Technical Ecstasy si presenta effettivamente nel complesso meno “granitico” rispetto agli album precedenti, risultando più scorrevole e a tratti persino psichedelico, con un uso maggiore delle tastiere e alcune interessanti novità. Personalmente l’ho amato sin dal primo ascolto!
Le danze di aprono con la movimentata “Back Street Kids” che rappresenterà un pò la linea su cui si terrà il sucessivo disco “Never say die”, un vero e proprio inno al rock ‘n’ roll. La sucessiva “You won’t change me” raggiunge veramente il picco del sublime con il suo andamento cadenzato e la voce di Ozzy che si sposa perfettamente con i “canti” favolosi della chitarra di Iommi. Proseguiamo con “It’s alright“, famosa anche per la cover eseguita dai Guns ‘n’ Roses, in cui troviamo alla voce un debuttante Bill Ward, traccia piacevole e tranquilla. Ma ecco che arriviamo a “Gypsy“, altro capolavoro del Sabbath! Segue “All moving parts (Stand still)“, altra buona prova e “Rock ‘n’ Roll Doctor“, splendida canzone in cui Ozzy dà davvero il meglio di sè. “She’s gone” è la ballata dell’album, forse non troppo originale ma bella, quindi “Dirty women“, la mia preferita in assoluto, con un testo davvero fenomenale e una delle loro canzoni di quest’album più conosciute!
Technical Ecstasy ci presenta una band nuova, alle prese con tanti problemi ma ancora in grado di stupire. E’ stato uno dei loro dischi che mi sono riuscito a procurare con più difficoltà, ulteriore segno di come sia scarsamente considerato. Senza alcun dubbio questa pessima reputazione è del tutto immeritata, trattandosi di un album, oltre che fondamentale per la loro carriera dati i numerosi cambiamenti, anche stupendo per la buona musica che i Black Sabbath suonano e le numerose sorprese che riserva all’ascoltatore, prima tra tutte l’elemento della psichedelia. Immancabile.

Ultimi album di Black Sabbath

13 13
13
Genere: Heavy 
Anno: 2013
70
Genere:
Anno: 1986
80
Genere:
Anno: 1982
85
Genere:
Anno: 1987
77