Recensione: Ten Days Of Glory
Gli Fnorder nascono nel giugno del 2014 con una la line-up formata da cinque musicisti che provengono da diverse esperienze precedenti: Paolo Boschi alla voce, Dario Ghidini alla chitarra solista, Danilo Di Natale al basso, Fabrizio Bettinetti alla chitarra ritmica e inizialmente Davide Bernardi batteria (lascerà poi il gruppo nel 2015). Il filone metallico interpretato dalla band è quello straclassico anni Ottanta, le loro principali influenze si possono ritrovare in gruppi quali Black Sabbath, Metallica, Iron Maiden senza per questo farsi mancare il tocco italiano alla materia apportato dai concittadini In.si.dia. I testi dei vari brani composti spaziano dall’inglese all’italiano con delle tematiche che abbracciano vari argomenti dello scibile umano: i problemi e le difficoltà di tutti i giorni, la ribellione al sistema, ma anche situazioni legate a un ben preciso filone storico, vedasi alla voce “Piazza di Piombo”, incisa all’interno dell’esordio First Disorder del 2016, che faceva seguito a due importanti date dal vivo tenutesi nella loro città, Brescia, nel 2015.
Numerosi problemi legati alla scelta di un batterista (a Bernardi subentrò Alain Brambilla) frenano l’attività degli Fnorder che finalmente, nel 2019, trovano in Fabrizio Giarelli il profilo giusto per ruolo e attitudine. La line-up si riassesta e il risultato tangibile è questo Ten Days Of Glory, Ep targato 2020, oggetto della recensione, che si accompagna a un booklet di otto pagine e delle suggestive foto dalla pigmentazione seppia della band.
L’attacco dei quattro bresà parte sulle note “River of the Braves”, brano che si incanala nel solco della lezione impartita dai Megadeth e dei Metallica nel momento in cui queste due band flirtavano con l’heavy più ortodosso. Arrembante l’inizio di “Clouded Mind”, sorretta da chitarroni schiacciasassi, sebbene l’HM proposto dai lombardi punti più sul groove che non sulla velocità, probabilmente anche per le caratteristiche del cantante Paolo Boschi.
La successiva “The Fallen” conferma la cifra degli Fnorder 2020: pesantezza e marzialità. La traccia numero quattro, “Vision Of Your Life”, segna l’highlight di Ten Days Of Glory, grazie a un songwriting adulto ancorché debitore dei Four Horsemen nella loro componente più melodica e ficcante. Cala il sipario con la title track, che nei suoi cinque minuti e quaranta mostra al mondo là fuori il lato più solare degli Fnorder, sul quale in futuro potrebbero maggiormente lavorare, visti gli interessanti risultati alle casse.
In definitiva Ten Days Of Glory consegna al panorama nazionale una band che, giunta al suo secondo capitolo ufficiale, può senza dubbio puntare al gradino superiore della scala gerarchica, dal momento che le potenzialità ci sono e l’amalgama di suono trasuda unità di intenti. Un’ulteriore prova su di una lunghezza maggiore (leggasi album vero proprio) potrà o meno confermare le buone sensazioni regalate da questi fieri rappresentanti di una città, la Leonessa d’Italia, che ha contribuito a fare la Storia, con la “S” maiuscola, del Nostro Paese e di sé stessa.
Stefano “Steven Rich” Ricetti