Recensione: Terast Mis Hangund Me Hinge 10218
Terast Mis Hangund Me Hinge (acciaio ghiacciato nelle nostre anime) è un album del 1999. I Metsatöll, la risposta estone agli scandinavi Finntroll, con sei anni di esperienza sulle spalle e maggiori possibilità economiche, hanno deciso di ri-registrarlo interamente e pubblicarlo una seconda volta: nel settembre del 2005 è il turno di Terast Mis Hangund Me Hinge 10218.
Il concept del disco, interessante, gravita sulle antiche esperienze della popolazione estone (a partire dall’era arcaica) e, al suo interno, viene specificato come tali eventi siano riusciti ad influenzare e a formare il carattere degli abitanti della regione baltica. Il tutto raccontato attraverso gli occhi di un lupo: simbolo di forza.
La mossa dei Metsatöll non è un azzardo. La nuova registrazione è una ventata d’aria fresca nella quale risaltano, come dichiarato dal gruppo stesso, l’attenzione per le sfumature e per le atmosfere derivanti dal folklore tradizionale.
Il sound si fa più robusto, più denso, e a trarne vantaggio sono tutte le composizioni che danno origine al primo capitolo della discografia, e c’è un’inedita: Oma laulu ei leia ma üles, non presente nel debutto del 1999.
La differenza sostanziale rispetto all’erede da poco recensito sulle pagine di Truemetal, Hiiekoda, è la presenza meno “asfissiante” della componente folk, a favore di un’incessante “cascata” di metallo vichingo.
La musica è perfettamente inquadrata al mood dei testi, battagliera e guerresca per gran parte dei cinquanta minuti a disposizione ma anche armoniosa e sgraziata nelle trame acustiche, autentica espressione di gusto e di senso artistico.
La voce “sguaiata” del cantante Markus “Rabapagan”, croce e delizia, aiuta a stemperare la drammaticità di alcuni passaggi, quelli più aggressivi, ma non convince nelle situazioni dove l’espressività conta più di tutto il resto.
Non c’è bisogno di segnalare un singolo brano e nemmeno di un commento track by track del disco perché Terast Mis Hangund Me Hinge 10218, che condensa in dieci tracce lo spirito combattivo dei Metsatöll, si attesta integralmente su un discreto livello qualitativo: lo farete girare nel vostro lettore con una certa regolarità.
Provate ad avvicinarvi alla proposta del quartetto estone partendo proprio da questo capitolo che, riassume le migliori caratteristiche dei Metsatöll: qualche nota incerta ma il talento c’è.
Gaetano Loffredo
Tracklist:
01.Sissejuhatus
02.Veresulased
03.Hundiraev
04.Terasetuli
05.Mõõk
06.Terast mis hangund me hinge
07.Metsaviha 1
08.Metsaviha 2
09.Põhjatuulte pojad ja tütred
10.Oma laulu ei leia ma üles