Recensione: Terminus Ante Quem
Ritorno dalla Polonia per gli Shadows Land, la cui proposta non è decisamente facile da definire: un death metal altamente contaminato dall’industrial, con i Behemoth (e soprattutto la voce di Nergal) come ispirazioni principali per la parte più violenta ed un abbondante uso di soundscapes ambientali oscuri e futuristici.
Ora, sulla carta il tutto sarebbe anche interessante: ma la demolizione che la band fa delle strutture dei propri brani uccide qualsivoglia interesse dell’ascoltatore nei confronti degli stessi. In sostanza viene a mancare un filo logico, un senso ai brani, che diventano noiosi già dopo pochi ascolti, nonostante le idee indubbiamente buone, per quanto non originalissime, che la band inserisce in ognuno di essi: voci filtrate, loop elettronici, un drumming a volte sintetizzato, una voce usata su vari livelli anche quanto a volumi e presenza, insomma un gran ventaglio di proposte destinate però a diventare un calderone confusionario a fronte del loro modo di comporre.
Un vero peccato, perché la qualità ci sarebbe tutta, ma pare che manchi la maturità per ordinarle; cosa che la band sembra aver confermato durante il recente tour di spalla agli Hate Eternal, dove pare
che non abbia esattamente brillato… Si salva qualche passaggio, non tracce complete, ma solo singoli riff o arrangiamenti: troppo poco per raggiungere una sufficienza che, con gli strumenti di cui disponevano, era invece assolutamente obbligatoria.
Terminus ante quem è quindi un acquisto tutt’altro che
obbligatorio, che mostra quanto il death metal stia cercando soluzioni estranee
al suo normale essere in risposta all’appiattimento inevitabile del mercato, a
fronte delle migliaia di band che riescono a pubblicare un disco: ma gli
esperimenti non sempre riescono come dovrebbero, e si rivelano spesso, e
particolarmente per le band più giovani, passi più lunghi della gamba. Se gli Shadows
Land riusciranno a concentrare un indubbio talento in composizioni sensate,
curate e non inutilmente azzardate potremo avere un risultato assolutamente
notevole; ma non è questo il caso.
Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli
Tracklist:
1. The Absolute 02:19
2. Narcotic vision (the meeting) 03:57
3. The energy of masses + Interlude 05:16
4. Hunger of Infinity 04:18
5. Efface yourself 03:49
6. And the master says… 02:48
7. LUX_NOX 03:06
8. Space of light 04:50