Recensione: Terror Labyrinthian
Amate i Pestilence, i Blood Incantation o in generale la scena metal che, dai lontani anni Novanta, si è ispirata alla magnifica fusione di generi quali thrash, death e progressive? Bene, state certi che gli statunitensi Nuclear Tomb potrebbero integrare con successo la vostra playlist estiva.
“Terror Labyrinthian” è il loro esordio, sebbene la band sia attiva dal 2019 con due EP all’attivo: “Succumbing” del 2019 e “Offer Your Life” del 2022. Era quindi giunto il momento di presentare un grande lavoro… e parliamo davvero di un disco eccezionale!
“Terror Labyrinthian” esce per la nostrana Everlasting Spew Records, un’etichetta che da anni è un punto di riferimento di qualità nella scena death metal internazionale. Tra le molte uscite valide che la label ci ha proposto, l’esordio dei Nuclear Tomb si distingue come un capolavoro del genere.
Il disco è un vortice di ispirazioni che riportano alla memoria band con notevoli abilità esecutive, che hanno fatto della ricerca compositiva un obiettivo primario. Cambi di tempo, assoli caustici ma intensamente interpretati, ritmiche serrate e momenti groove sono i pilastri di questi nove brani, per trenta minuti di puro assalto technical death, ispirato e convincente.
La stessa cura dedicata alla parte strumentale si riflette nei testi. Il disco tratta tematiche distopiche, affrontando la manipolazione dei media, la propaganda e la perdita della libertà individuale in una società oppressiva. L’inevitabile progresso tecnologico e le sue conseguenze sulla società e sull’umanità sono ben descritte dalla band, che riflette costantemente sulla dipendenza dalla tecnologia e sulla sostituzione delle vecchie tradizioni e dei valori umani. Questa perdita di umanità genera paura e terrore, isolando l’individuo e consumando ogni pensiero.
Un parco di concetti così ricco non poteva essere espresso meglio da una proposta musicale così strutturata e, a tratti, geniale. I Nuclear Tomb riescono a catturare l’ascolto grazie anche a quel tocco ‘catchy’ preso in prestito da certi elementi compositivi che hanno reso leggendari alcuni nomi della scena di trent’anni fa.
Qui si mira a valori musicali di alto livello.
“Terror Labyrinthian“: vorticoso, tecnico e devastante! Date loro una chance.