Recensione: Terrorize Brutalize Sodomize
Vi ricordate quella canzoncina che faceva “dammi tre parole: sole, cuore e
amore”? Bene, dimenticatele una volta per tutte e sostituitele con
Terrorize Brutalize Sodomize, tre ameni imperativi che ci vengono
suggeriti dagli agguerritissimi Vomitory, e che ben descrivono le
sonorità che troveremo nella sesta fatica in studio degli svedesi.
Dai Vomitory ci si aspetta sempre una bella martellata assestata con
grande violenza, e con piacere notiamo che i nostri non tradiscono il proprio
marchio di fabbrica, presentandoci il solito death metal feroce e senza fronzoli
che ha accompagnato la band in oltre dieci anni di carriera. Sempre a cavallo
tra il sound svedese più corrosivo e le sfuriate d’oltreoceano (con netta
prevalenza della componente europea), e affilatissimi slanci slayeriani, i
Vomitory rifuggono da soluzioni eccessivamente intricate, mettendo tutta la
compattezza della propria musica in primo piano, con l’intento di far passare
tre quarti d’ora scarsi di puro godimento all’ascoltatore, mettendolo
immediatamente a suo agio con soluzioni semplici ma estremamente efficaci. Del
resto l’esperienza accumulata comincia a giocare a favore del quartetto svedese,
che con Terrorize Brutalize Sodomize cerca (e ci riesce) di
presentare brani leggermente più costruiti rispetto al passato, senza dover
spingere sull’acceleratore per tutto il tempo.
Ne sono esempi brani come The Burning Black, March Into Oblivion,
e Whispers From The Dead, che aiutano a mantenere la giusta attenzione
per tutta la durata del lavoro, vero tallone d’Achille dei nostri nelle passate
releases, dove si apprezzano anche indovinati inserti melodici. Niente paura, i
Vomitory non si sono affatto rammolliti, distillando la propria furia in
modo più accorto, ma sempre in modo devastante, come nelle terremotanti
Eternal Trail Of Corpses, Scavenging The Slaughtered, forse il
miglior brano in scaletta, la violentissima Defiled And Inferior, e via
via tutte le altre, in cui le chitarre si lanciano in riff dalla presa
immediata, con la voce cavernosa di Erik Rundqvist sempre in bella vista,
insieme al suo basso “carro armato”, perfettamente distinguibile persino nei
momenti più concitati.
Terrorize Brutalize Sodomize non sarà il disco dell’anno, ma se
cercate death metal semplice e dall’impatto assicurato, suonato e prodotto in
modo professionale, è quello che fa per voi. Passano gli anni ma i Vomitory
non tradiscono mai.
Stefano Risso
Tracklist:
- Eternal Trail Of Corpses
- Scavenging The Slaughtered
- Terrorize Brutalize Sodomize (mp3)
- The Burning Black
- Defiled And Inferior
- March Into Oblivion
- Whispers From The Dead
- Heresy
- Flesh Passion
- Cremation Ceremony