Recensione: The antidote
Questa è l’ultima fatica del combo lusitano: “the antidote” concept album che affonda le radici nel romanzo “Antidote” dello scrittore portoghese José Luís Peixoto. Nota di colore: la versione “delux” ha oltre al cd audio un poster collegato sia al gruppo che al tema del cd, tre adesivi, una traccia multimediale con il romanzo “Antidote” tradotto in inglese ed il video di “Everything invaded” primo singolo del lp. Di seguito la struttura dell’album. Prima traccia “In and above me”: un lento riff di chitarra apre ad un doppia cassa molto diretta; questa canzone potrebbe tranquillamente apparire su “irreligiuos” o sul “butterfly effect” Rebeiro gioca molto sulla sua capacità di passare senza problemi dal pulito al growl senza problemi. La batteria molto curata è pressoché impeccabile; le chitarre per alcune parti della canzone utilizzano delle distorsioni “diverse dal solito” ma questo non fa perdere ne di potenza ne di fascino alla traccia. La seconda traccia “From lowering skies” è direttamente collegata alla prima da un giro di batteria basato principalmente sui tom, classico marchio di fabbrica dei portoghesi e che introduce dei samples (suonati dal chitarrista ritmico Pedro Paixão) e la chitarra (Ricardo Amorim) per sentir affiorare la voce suadente e calda di Rebeiro… fino a che la dolcezza lascia il passo all’ira del ritornello per tornare nuovamente alla calma.. “Everything invaded” è terza traccia e singolo della quale consiglio vivamente di vedere il video. Inizia con un arpeggiato muto, si sposta al riff portante per poche battute fino a ritornare l’arpeggio iniziale attendendo la voce tranquilla del cantato. La calma non dura molto ed esplode il riff sentito nell’intro con l’aggiunta , ovviamente della voce growl intervallata da quella pulita (altro marchio di fabbrica Moonspell). La cosa si ripete ancora, un bridge violento (ricorda molto in stile “mephisto” per dare un paragone comprensibile) si quieta ed esplode per l’ultima volta con l’assolo di chitarra. Quarta canzone “The southern deathstyle” anche questa con un giro di batteria classico suonato da Mike Gaspar, canzone molto dura e senza mezzi termini. Gli unici passaggi “tranquilli” sono i solo di batteria supportati da samples e tastiere e le prime parti dei versi della canzone, per il resto growls e doppia cassa a profusione. Siamo ora al centro del cd “Antidote” nome del lavoro dello scrittore portoghese e dei Moonspell. Inizia in modo molto strano, dei suoni ovattati di tastiere a cavallo del vento e di un eco di una goccia che cade in lontananza, non che di una chitarra classica che si appresta a suonare un flamenco ma viene smorzata ad ogni accordo. La voce del cantante estremamente teatrale e sensuale, quasi recita la canzone; il combo entra con sonorità più decise ma servono da intermezzo tra un verso e l’altro della canzone. Nella seconda parte della canzone Rebeiro da l’idea di fare l’occhiolino a Dave Gahan (cantante dei depeche mode) senza però perdere la propria identità vocale. Sesta traccia “Capricorn at her feet” si presenta come un midd tempo molto accattivante, con innesti molto azzeccati di tastiere e di growls corali molto. La canzone , come molte del gruppo, ha una miscelazione di puliti e distorti molto ben calibrati. “Lunar still” il nome della traccia seguente, che si apre con le tastiere e la voce la quale sussurrando aumenta l’atmosfera cupa delle tastiere fino a che Rebeiro urla e parte tutto il gruppo sempre seguendo la melodia portante delle tastiere, senza però la presenza della voce. Nel finale gli strumenti piano piano si ammutoliscono per lasciare lo spazio ancora alle tastiere. Terzultima canzone “A walk on the darkside” chitarre e batteria hanno la predominanza ma la voce è quella che da il via. Anche qui siamo di fronte ad un midd tempo intervallato da stacchi di tastiera e voci; il cantato è per tutta la traccia pulito ma i cori hanno un che di growl soffocato. Una cosa che collega le ultime cinque canzoni è questa “tranquillità” che è quasi assente nella prima parte del cd. Penultima traccia “Crystal gazing” intro sincopato ancora ad opera di batteria e chitarra, ma si attenua leggermente e si propone come stacco movimentato al meno per quanto riguarda la composizione, la voce anche qui calda, teatrale e pulita eccezion fatta per il finale in growl. Per quanto riguarda “l’effettistica” delle chitarre vengono usati delle strane distorsioni probabilmente un misto di delay e flanger . “As we eternally sleep on it” è l’ultima song di questo lavoro. Anche qui siamo in presenza di un intro tastieristico seguito dalla voce che declama la prima parte della canzone; entrano poi in scena anche gli altri membri del gruppo ma la canzone non è veloce questo però fa sì che le sue atmosfere “oscure” possano ammaliare l’ascoltatore senza aver bisogno di potenza o violenza. In conclusione, un album ben fatto e ben strutturato. Nota di colore: la pre-produzione di questo album è dello stra noto e guru di molti gruppi Waldemar Sorychta, come si suol dire un nome una garanzia! Ilteriore nota: in “The antidote” il bassista è un session man, Niclas Etelävuori Molto pregevole è la versione “delux”(o prima stampa) come scritto nelle prime righe di questa mia recensione, non tanto per le minuterie che sono state inserite con il cd quanto il lavoro di traduzione e di digitalizzazione del romanzo che ha ispirato i Moonspell.
TRACKLIST:
1 In And Above Me
2 From Lowering Skies
3 Everything Invaded
4 The Southern Deathstyle
5 Antidote
6 Capricorn At Her Feet
7 Lunar Still
8 Walk On The Darkside
9 Crystal Gazing
10 As We Eternally Sleep On It