Recensione: The Berzerker
Lavori come questo non solo vengono da me profondamente disprezzati, ma arrivano certe volte a darmi perfino la nausea. Sto per fare un’affermazione che ai più risulterà paradossale, ma della quale vado sempre più convinto: i tanto decantati Berzerker sono per il 90% il frutto di una mera operazione commerciale. La maggior parte di quelli che leggeranno queste righe mi avranno già preso per pazzo, ma vi invito a seguirmi per capire le mie motivazioni.
Il grindcore, come tutte le volte ripeto, è un genere che raramente lascia spazio alle innovazioni; tuttavia qualche gruppo decide talvolta di prendere una via diversa dal solito e si da a strane sperimentazioni, ottentendo risultati talvolta positivi talvolta da dimenticare. Per i Berzerker quest’ultimo problema neanche si pone, perchè la soluzione da loro intrapresa vi assicuro che non è niente nè di nuovo nè di originale. Nell’underground una infinitudine di gruppi avevano già sperimentato questa via: un grindcore pesantemente influenzato da elementi industrial. Ricordiamo ad esempio gli incredibili Dataclast.
Se poi devo essere sincero, la proposta di questi Australiani pecca non solo di originalità, ma anche come realizzazione. L’unico episodio degno di essere ricordato è “Reality”, ma tra tutti gli altri non riesco a vedere altro se non un’accozzaglia di elementi di Death metal piuttosto scadente con delle aggiunte industrial campate veramente per aria. Se dobbiamo dirla tutta non vedo neanche in tutto ciò quella presunta violenza che ci si potrebbe aspettare: questi sono il classico gruppo che ha fatto parlare di sè perchè pompato all’inverosimile da giornali e critica, ma niente più.
Vi assicuro che in ambiente underground ci sono centinaia di gruppi che valgono migliaia di volte di più, ma che non avendo mamma Earache dietro alle chiappe e non avendo avuto la possibilità di girare un video da mandare alle TV, non faranno mai molta strada. Non me la sento in tutta onestà di presentare come un bel lavoro una simile accozzaglia di banalità. Non me la sento e non lo ritengo giusto. Addirittura sono stato nel dubbio se dargli o no questo 60, perchè in principio avevo intenzione di valutarlo molto di meno. Se comunque aspirate a prodotti concreti e non a fesserie datemi retta e passate oltre a questi Berzerker: ci sono molti altri gruppi più d’avanguardia che aspettano solo di essere scoperti.
Matteo Bovio