Recensione: The Best of a Decade
Tempo di best of – l’ennesimo della carriera – per la rock band inglese UFO, quaranta e passa anni di attività alle spalle (il gruppo si è formato infatti nell’ormai lontano 1969 con monicker provvisorio Hocus Pocus, che verrà tuttavia modificato pochi mesi dopo) e una ventina di studio album pubblicati, l’ultimo dei quali, intitolato The Visitor, risalente al giugno dello scorso anno. The Best of a Decade, questo il titolo della nuova raccolta, vede la luce nel mese di settembre del 2010 sotto l’egida dell’etichetta tedesca SPV Records.
Composta nel complesso da ben sedici brani (dieci in studio e sei live), questa The Best of a Decade risulta essere una raccolta abbastanza particolare (nonché fondamentalmente inutile) per due motivi ben precisi: in primis per la decisione di concentrarsi quasi esclusivamente sull’ultima parte della produzione del gruppo inglese – quella con Vinnie Moore alla chitarra, per intenderci –, finendo in questo modo per riproporre del materiale piuttosto recente e tutto sommato godibile, ma distante anni luce, in termini prettamente qualitativi, da quelli che sono i veri e propri classici della band. In secondo luogo a causa della scelta di includere all’interno della tracklist una manciata di registrazioni dal vivo dei principali cavalli di battaglia del gruppo: nulla da eccepire in questo senso, non fosse però che la prestazione della band nei pezzi in questione risulta essere piuttosto altalenante e complessivamente priva del giusto mordente.
La tracklist offerta in questa compilation pesca a piene mani dagli ultimi tre full length del gruppo inglese: The Wild One, Daylight goes to Town, Baby Blue e Mr. Freeze provengono da You Are Here (2004), disco che ha visto l’esordio del funambolico Vinnie Moore (Vicious Rumors, Alice Cooper) alla chitarra, oltre che l’unica apparizione in seno agli UFO di Jason Bonham dietro le pelli. Da The Monkey Puzzle (2006), album che ha segnato il ritorno in pianta stabile nella line-up dello storico batterista Andy Parker, vengono invece ripescate Hard Being Me, Heavenly Body e Black and Blue, mentre direttamente dall’ultimo The Visitor (2009) arrivano Saving Me, Hellrider e Can’t Buy a Thrill. Accanto a questi brani troviamo inoltre alcuni dei maggiori successi della band inglese – da Too Hot to Handle a Doctor Doctor, passando per Lights Out, Let it Roll, The Kids e Shoot Shoot – registrati in occasione di vari concerti dal 2004 ad oggi: una trovata potenzialmente interessante, non fosse che, come già anticipato in precedenza, la prestazione offerta dal gruppo in questi pezzi non sempre può definirsi all’altezza della situazione.
Quindi che altro aggiungere? The Best of a Decade è una raccolta francamente inutile e con davvero pochi motivi di interesse. Data la particolare natura di questa compilation, incentrata quasi esclusivamente sugli ultimi tre full length targati UFO e priva di qualsivoglia bonus, ci si sente di consigliarne l’acquisto solamente ai collezionisti più incalliti. Tutti gli altri possono tranquillamente tenersi a debita distanza.
Lorenzo “KaiHansen85” Bacega
Discutine sul forum nel topic relativo
Tracklist
01. The Wild One
02. Hard Being Me
03. Lights Out (live)
04. Saving me
05. Daylight Goes To Town
06. Let It Roll (live)
07. This Kids (live)
08. Heavenly Body
09. Helldriver
10. Too Hot To Handle (live)
11. Mr. Freeze
12. Shoot Shoot (live)
13. Black And Blue
14. Can´t Buy A Thrill
15. Baby Blue
16. Doctor Doctor (live)
Line Up
Phil Mogg – Lead Vocals
Paul Raymond – Guitars & Keyboards
Vinnie Moore – Guitars
Andy Parker – Drums
Jason Bonham – Drums
Pete Way – Bass