Recensione: The Black Hole Mind

Di Angelo D'Acunto - 5 Dicembre 2008 - 0:00
The Black Hole Mind
Band: Trinakrius
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
78

I palermitani Trinakrius non sono un nome nuovissimo alle orecchie di chi tiene d’occhio l’underground italiano. La band siciliana si era già messa in bella mostra con il secondo demo Inquisantism, notato dall’attento e vigile occhio dell’austriaca Psychedoomelic Records quel tanto che basta per ristamparlo e immetterlo sul mercato europeo nel 2007. Dopo il primo full-length Sancta Inquisitio uscito nel 2006 e il successivo abbandono da parte del singer Michele Vitrano, sostituito dall’ottimo Flavio Rezza, il gruppo firma un contratto con la tedesca Hellion Records e registra il secondo studio album The Black Hole Mind.

Rispetto al full-length precedente, con questo nuovo The Black Hole Mind la band si discosta leggermente dalle sonorità puramente doom per lasciare spazio ad un sound decisamente più robusto e che si fonda su basi nettamente heavy-oriented, senza però abbandonare quell’aura oscura che continua ad aleggiare sulle composizioni del combo siciliano, sopratutto per quanto riguarda le tematiche affrontate. I pezzi a disposizione (sette, esclusi intro e cover finale) godono di un songwriting maturo e piuttosto originale, supportati a dovere da una produzione moderna e curata nei minimi dettagli.
L’inizio è affidato all’accoppiata Torment/Mad, due brani diretti e di forte impatto che ci mettono di fronte al lato più aggressivo della band. L’andamento rallenta improvvisamente già con l’arrivo della successiva Raptus, pezzo dalle atmosfere più oscure e rarefatte, in cui spiccano gli ottimii inserti di pianoforte che accompagnano una base ritmica più lenta e ragionata. Se con la coinvolgente Killerotomia, caratterizzata da un ritornello semplice e immediato, fanno capolino le sonorità settantiane dei Black Sabbath di Master Of Reality, la dirompente Mental Devastation torna a calcare i territori dell’heavy ottantiano più duro e diretto per poi lasciare spazio, successivamente, ai rintocchi di pianoforte dell’elegante Little Angel (Samuel’s Theme). Sul finire c’è ancora spazio per il doom più classico di casa Candlemass che riecheggia in ogni singola nota di Insane Society, per poi lasciare spazio alla conclusione affidata alla cover di Paranoid, qui riletta in una versione più rallentata e anche poco coinvolgente, risultando essere forse l’unico brano leggermente sottotono rispetto a quella che è l’ottima qualità complessiva dell’intero prodotto.

I Trinakrius continuano a percorrere imperterriti la propria strada, dimostrando di aver bene assimilato le lezioni dei maestri. Altro passo in avanti rispetto al precedente Sancta Inquisitio, dunque. Però in questo caso la band siciliana è riuscita a dare alla luce un lavoro per niente omogeneo che prende spunti da coordinate stilistiche differenti l’una dall’altra, ma che risulta essere ugualmente ben composto, godibile e facilmente assimilabile dopo pochi ascolti.

Angelo ‘KK’ D’Acunto

Discutine sul forum nel topic relativo

Tracklist:

01 Between Light And Madness
02 Torment
03 Mad
04 Raptus
05 Killerotomia
06 Mental Devastation
07 Little Angel (Samuel’s Theme)
08 Insane Society
09 Paranoid (Black Sabbath Cover)

Ultimi album di Trinakrius

Band: Trinakrius
Genere:
Anno: 2010
75
Band: Trinakrius
Genere:
Anno: 2006
85
Band: Trinakrius
Genere:
Anno: 2004
92