Recensione: The Covering

Di Francesco Maraglino - 28 Marzo 2011 - 0:00
The Covering
Band: Stryper
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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78

Ad un certo punto della carriera di una band di classic rock, ecco arrivare puntuale l’album di cover, nel quale il combo di turno si cimenta con i brani che hanno fondato la propria educazione ed il proprio viatico per una carriera rock’n’roll.
Di solito l’accoglienza di tali opere è carica di (spesso giustificata) diffidenza: infatti, dietro uscite di questa fatta si intravedono spesso crisi creative, contratti cui ottemperare – tutto fuorché cogenti esigenze artistiche, dunque – ed i risultati sono di solito modesti, soprattutto a causa degli inevitabilmente impietosi confronti tra rendition e versione originale, magari appartenente a mostri sacri del r’n’r.

Adesso tocca agli Stryper, peraltro reduci dall’ottimo “Murder By Pride” (e dunque in linea di massima non sospettabili d’inaridimento della propria vena creativa), cimentarsi, con “The Covering”, nel tentativo di rifare a modo proprio le canzoni con cui sono cresciuti e che verosimilmente li hanno indotti, in gioventu’, ad imbracciare le chitarre ed a scegliere una vita percorsa sulle strade dell’hard rock.
Il carnet di song scelto dai fratelli Sweet e soci, si dimostra peraltro alquanto periglioso: da un lato, perché tra i brani s’incontrano composizioni ed artisti ben lontani, per temi e, per così dire, stili di vita, dal christian rock degli Stryper (qui si parla di Ozzy, dei Sabbath, dei Kiss, signori….). Dall’altro perché in molti casi i nostri si cimentano con tracce celeberrime e celebrate d’autentici colossi della “nostra” musica, ed il rischio di sdrucciolare su versioni “non all’altezza” è molto concreto.

Ebbene, gli Stryper riescono a trarsi brillantemente d’impaccio: con “The Covering”, in effetti, è come se riuscissero a mischiare, nell’esecuzione delle loro canzoni preferite, l’impeto e la passione (nonché il rispetto) di una giovane garage-band che vuole mettere in chiaro da che parte si collocano le proprie coordinate stilistiche, con il mestiere e la classe di chi calpesta i palchi di tutto il mondo da una vita.
Ne sono esempi chiarissimi “Highway Star” (Deep Purple) e “Immigrant Song” (Led Zeppelin), nelle quali si distingue la prestazione vocale maiuscola di un Michael Sweet in stato di grazia.
Un po’ più “scolastiche” “Heaven and Hell” (Black Sabbath) “Breaking The Law” (Judas Priest) e “The Trooper” (Iron Maiden), mentre tra le tracce migliori si distinguono “Set Me Free” (Sweet), che irrompe come un ariete all’inizio del CD, e procede arrembante e trascinata dal vorticoso roteare di chitarre del buon Ox Fox, le sfrontate “Shout It Out Loud” dei Kiss e “Over The Mountain” di Ozzy Osbourne, anche questa messa a ferro e fuoco dalle asce incrociate di Fox e Sweet.

Ancora convincenti appaiono “On Fire” dei Van Halen, vieppiù in quanto trattasi di cover non così ovvia, e quella armoniosa e cristallina “Carry On My Wayward Son” (Kansas) che tanti anni fa fu tra i brani che, ascoltati via radio (niente Youtube, all’epoca, ragazzi…), fu tra i brani che fecero innamorare il vostro recensore di una musica mai più abbandonata fino ad oggi.
“The Covering” si chiude con l’inedita, epica e convincente “God” (ma su “Murder By Pride” c’era di meglio), con la quale gli Stryper si riconciliano con i temi a loro più cari, espiando tante precedenti trasgressioni.

A dispetto dlle premesse e della diffidenza iniziale, “The Covering” dunque si rivela opera gradevole ed allettante, anche se naturalmente nulla aggiunge alla storia del gruppo e a quella dell’heavy rock.
Sull’utilità, poi, d’iniziative di questo genere, il dibattito resta aperto.

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Tracklist:

01.    Set Me Free (Sweet)  
02.    Blackout (Scorpions)
03.    Heaven and Hell (Black Sabbath)  
04.    Lights Out (UFO)  
05.    Carry On My Wayward Son (Kansas)  
06.    Highway Star (Deep Purple)  
07.    Shout It Out Loud (Kiss)  
08.    Over The Mountain (Ozzy Osbourne)  
09.    The Trooper (Iron Maiden)  
10.    Breaking The Law (Judas Priest)  
11.    On Fire (Van Halen)
12.    Immigrant Song (Led Zeppelin)
13.    God (Stryper)

Line-up:

Michael Sweet – Voce / Chitarra
Oz Fox – Chitarra
Tim Gaines – Basso
Robert Sweet – Batteria

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